Mi preoccupa più la guerra che ascoltare il professor Orsini

Ci si preoccupa più del professor Orsini che non del rischio di guerra mondiale.
Non so voi, ma quel che vedo è un pressappochismo enorme delle classi dirigenti e francamente poco mi interessa l’opinione di un professore. O meglio: mi interessa come quella di chiunque altro, ma non vedo perché debba esprimerla solo a pagamento. Sennò Orsini in tv a parlare di guerra non ci va…

Verso la guerra e discutiamo di Orsini …
Giriamo pagina e concentriamoci invece sui rischi. L’Italia è pronta ad impennare la propria spesa militare. Il che può voler dire che si fiuta il pericolo in maniera molto più concreta di quanto ci si dica.
Putin ormai è scatenato e il solo parlare di armi batteriologiche e chimiche fa venire i brividi a qualunque cittadino normale.
Dal canto suo Zelensky appare come uno strano personaggio a cui molti danno addosso dai loro bei salotti: ma sotto le bombe ci sta lui e non noi.
Ecco, bisognerebbe imparare a fare ragionamenti pacati quando si parla di guerra. E il problema che mi pongo, semmai, è perché ci sia tanta inefficacia nell’azione della diplomazia.
Se aumenta la spesa militare, il conflitto è vicino
Ha ragione chi dice che nel mondo ci sono altre guerre dimenticate. Ma è anche vero che quella tra Russia e Ucraina ci tocca da vicino. E se anche si vuol sentire l’opinione di Alessandro Orsini, non bisogna mai dimenticare che il pericolo guerra per noi viene da Mosca e non da Kiev.
Ed è quello che dobbiamo temere di più. L’economia russa comincia ad andare in default, dicono gli esperti. E tra poco Putin non avrà altra scelta che alzare ancora di più il livello dello scontro militare. Sennò non si capisce perché la Nato abbia disposto di rafforzare la propria presenza nei paesi dell’est europeo aderenti all’alleanza.
Se Mosca attacca dalla Polonia in giù, scordiamoci ogni velleità di pace. Armiamoci pure, ma non partiamo. Sopravvivere sarebbe complicato.