Guerra senza quartiere a Roma tra Pd e grillini: adesso è sul degrado del Pincio

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Guerra senza quartiere tra grillini e Pd a Roma. Proseguono feroci i botta e risposta sui più svariati argomenti, dalle case delle donne al degrato del verde pubblico. Tanto amici a livello nazionale, tanti nemici a livello locale. E Roma è il teatro dello scontro tra le due fazioni. Il Pd critica e basta, e i grillini negano che i problemi ci sono. Il caso che segue è esemplare e allo stesso tempo molto istruttivo. I protagonisti dello scontro non sono molto conosciuti, ma l’episodio chiarisce i caratteri dei rispettivi partiti.

Guerra tra due consiglieri comunali

Dunque, c’è un consigliere capitolino, Giovanni Zannola, che denuncia lo stato di abbandono e di incuria di una parte del Pincio, la terrazza di Roma. Vicino alla statua ad Enrico Toti (nella foto) ci sarebbero, a dire di Zannola, dei locali “in uso all’Ama”al cui interno vi sono rifiuti, una carcassa di trattore e quant’altro. E qui c’è il primo intoppo: una nota dell’Ama chiarisce che quei locali neanche li conosce, e certamente non sono in uso all’Ama, né sono di sua propietà e tantomeno gestiti. L’Ama quindi se ne tira fuori, forse prontamente avvisata da qualcuno. Il che già appare strano. Chi metterebbe un trattore al Pincio, se non qualcuno che ha che fare col comune? Chi utilizzerebbe quei locali se non una qualche struttura comunale?

Il grillino nega tutto, il piddino insiste

Il consigliere Zannola tira in ballo poi “il prode consigliere Angelo Diario (Presidente della commissione comunale “Sport, benessere e qualità della vita”, dice la sua pagina Facebook). Diario – continua Zannola – si è dedicato a fare riprese video a Villa Borghese, riprendendo giardini e ambienti, ben lontani dal luogo di degrado da me segnalato”. Insomma, Diario, che è del 5Stelle, questi locali non li ha proprio trovati. Zannola si dice disponibile anche a indicarne l’ubicazione precisa e sottolinea che Diario nel suo video ha omesso – guarda caso – proprio il luogo da lui segnalato.

E l’Ama mette la testa sotto la sabbia

Non si sa chi sia peggio: se Zannola, che non ha accertato di chi fossero i locali, e poteva farlo essendo consigliere comunale, o Diario, che addirittura nega l’esistenza del problema. Sono due facce delal stessa medaglia: il censore del Pd, pronto a criticare quando il suo partito ha sgovernato Roma per deceeni, o il giacobino Diario, che non ammette neanche l’evidenza. E dice che il Pincio sotto la gestione Raggi è un paradiso.

Al Pincio dormivano stranieri e clochard

E qui dobbiamo smentirlo: fino a pochi mesi fa, non sappiamo se tuttora, perché di notte davvero non ci andiamo, al Pincio dormivano barboni, immigrati regolari o irregolari, sudanesi, ci pare, emarginati di ogni tipo. Tende, coperte, rifiuti, escrementi, lattine e bottiglie di alcolici sono stati fotografati. Un esercito di fantasmi che la notte torna a dormire nel più bel parco di Roma, in pieno centro storico. Metta anche questo Zannola nell’interrogazione che preparerà: il Pincio è ancora utilizzato da immigrati per dormirci e fare i loro bisogni oppure non più?