Guide turistiche, è rivolta. Non abbiamo clienti, lasciateci lavorare

È rivolta nel settore delle guide turistiche a Roma. Che sono in crisi nera, almeno dal mese di marzo. Quando è iniziato il lockdown duro, e i visitatori in città si sono praticamente azzerati. Adesso però anche se di pochissimo, il flusso dei turisti sembra ripartito. Ma mancano regole certe e chiare. E ogni sito archeologico così come quasi ogni museo dettano protocolli diversi. Molte volte non disponibili neppure in rete. Così le guide rischiano di impazzire. E di non riuscire a fornire ai clienti le prestazioni richieste. E pagate in anticipo quando si sottoscrive il contratto in agenzia. Così Isabella Ruggiero presidente della AGTA (Associazione guide turistiche abilitate) ha lanciato l’allarme. Serve un cambiamento totale nella gestione dei musei e in particolare nel rapporto con il settore o moriamo, ha dichiarato la Ruggiero in una intervista rilasciata al corriere.it. Lasciateci lavorare, almeno chi può. Questo il grido di dolore che si solleva dalla categoria. E se si va a vedere come funzionano adesso i musei a Roma, è piuttosto facile capire il perché del malcontento.

Guide turistiche davanti a Montecitorio: “Situazione disperata, aiutateci” (video)

Niente lavoro per le guide turistiche in città. E ogni museo fa a modo suo

Non è solo la mancanza di visitatori bloccati dal coronavirus ad aver messo in ginocchio il settore delle guide turistiche nella Capitale. Ma anche la mancanza di regole e protocolli uniformi. Che consentano di essere chiari con i clienti e con le agenzie. Su quello che in emergenza pandemia si può o non si può fare in città. Racconta Vincenzo Macchiato, guida abilitata in lingua tedesca. Avevo finalmente un gruppo di visitatori, provenienti dall’Austria. Che volevano andare a Villa Farnesina. Il nome comune per indicare Villa Chigi alla Lungara. Ma purtroppo qui è ancora tutto chiuso dal lockdown. Così niente clienti, e l’agenzia ha dovuto rimborsare i soldi. Ma gli esempi di divieti totali o parziali sono numerosissimi in città. Ad esempio, la mostra sui marmi Torlonia ai Musei Capitolini non è prenotabile dalle guide esterne nel fine settimana. Nelle basiliche di Santa Costanza e Santa Agnese sulla via Nomentana si può entrare con un operatore al seguito solo dal lunedì al mercoledì. Galleria Borghese ha invece deciso di limitare i gruppi con guida a non più di tre ogni due ore. Nel Museo nazionale romano e a Castel Sant’Angelo si entra in non più di 13 insieme. I siti del circuito Zetema sono tutt’ora chiusi, ma Monte Testaccio ha aperto per un giorno esclusivamente al Fai. Anche fuori Roma la situazione non migliora. A Subiaco il Sacro Speco è accessibile alle guide esterne solo dal lunedì al venerdì.

Solo tre siti visitabili con i bambini. E la categoria chiede subito un tavolo con il Comune

Io lavoro con i bambini, ha dichiarato Titti Lepore al corriere.it. E come guida abilitata in questo momento posso portare i gruppi a visitare solo tre siti. I Musei Vaticani, il Colosseo e Ostia. Sempre con limitazioni nel numero e nella frequenza. Tranne a Ostia dove si può entrare fino in 20. Per il resto i gruppetti possono essere al massimo di 4 o 5 persone. Praticamente impossibile, quanto dovrei far pagare? Così l’Associazione di rappresentanza della categoria ha chiesto un confronto immediato con il Comune. Per capire una volta per tutte come stanno le cose.

Chiediamo almeno un referente unico comunale, ha concluso la presidente di AGTA Isabella Ruggiero. Perché a Roma è impossibile orientarsi nei mille regolamenti diversi. E così non riusciamo a lavorare. E a formire quel servizio di qualità per il quale abbiamo tanto studiato. Che  rappresenta agli occhi di tutto il mondo il valore aggiunto del nostro lavoro.

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_ottobre_04/guide-l-assenza-visitatoritroppe-limitazioni-crisi-nera-3257ec36-0610-11eb-a2e0-350f742b3f9d.shtml