Guidonia espropria 16mila mq vicino l’aeroporto per la ciclabile, privato trascina il Comune in Tribunale: “Esproprio annullato”

Guidonia, i terreni vicino l'aeroporto, foto Google Maps

Contenuti dell'articolo

Un esproprio da oltre 16.000 metri quadrati di terreni privati confinanti con il locale aeroporto (l’equivalente di circa tre campi da calcio di serie A) a Guidonia Montecelio ha acceso i riflettori sul rapporto tra pubblica amministrazione e settore privato. L’area, destinata alla realizzazione di una pista ciclabile finanziata con fondi PNRR, è stata sottratta a una società privata – la P.H. S.r.l. – con un decreto firmato il 25 giugno 2025 dal Comune. Una decisione drastica, giustificata dalla dichiarata utilità pubblica, che ha però scatenato una dura battaglia legale.

Guidonia, il ricorso al Tar del costruttore contro l’esproprio

La società ha reagito immediatamente, presentando ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro l’atto di esproprio. Tra i punti contestati: presunte incongruenze catastali, mancanza di indennizzi adeguati e irregolarità procedurali. Al centro della disputa, la convinzione che l’atto comunale fosse affetto da vizi sostanziali tali da renderlo illegittimo. Il Tar ha quindi registrato il caso, iscrivendolo a ruolo con il numero 8181 del 2025, e fissato le prime udienze per l’estate.

Ministeri coinvolti e Comune assente, e la ciclabile PNRR?

La causa ha assunto rapidamente un rilievo nazionale: nel giudizio sono stati chiamati anche Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Interno, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero delle Infrastrutture e Ministero per gli Affari Europei e il Sud. Una pluralità di istituzioni coinvolte poiché l’opera pubblica rientra nel perimetro degli interventi finanziati con fondi europei. Sorprendentemente, però, il Comune di Guidonia non si è costituito in giudizio, lasciando che a sostenere la difesa fossero solo alcune amministrazioni centrali.

L’accordo dell’ultima ora tra Guidonia e società privata: stop all’esproprio

Il colpo di scena è arrivato il 3 settembre 2025. Pochi giorni prima della camera di consiglio fissata al Tar, la società e il Comune hanno sottoscritto un accordo, così riporta la sentenza del Tar Lazio. Un’intesa che, secondo quanto depositato agli atti, avrebbe comportato la revoca del decreto di esproprio che “si intende revocato”, scrivono letteralmente i giudici.

Nonostante questo, ulteriori dettagli dell’accordo non sono stati resi pubblici, mantenendo intorno alla vicenda un’aura di riservatezza. La scelta di non divulgare il contenuto dell’intesa alimenta interrogativi e speculazioni sulla reale portata della possibile trattativa.

La decisione del Tar del lazio sull’esproprio di Guidonia poi abortito

L’8 settembre 2025, il Tar del Lazio si è pronunciato con una sentenza in forma semplificata. Il giudizio è stato dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l’accordo aveva privato la causa della sua ragion d’essere. In altre parole, il contenzioso si è chiuso senza entrare nel merito delle contestazioni, lasciando aperte molte domande sull’esatto compromesso raggiunto.

Una retromarcia che pesa sulla città?

Se da un lato la decisione ha riportato il bene nelle disponibilità della società, dall’altro l’assenza di trasparenza sull’accordo suscita perplessità. In una vicenda che riguarda risorse pubbliche e un’opera finanziata con fondi europei, i cittadini avrebbero potuto legittimamente aspettarsi forse maggiore chiarezza.

Il nodo del PNRR della pista ciclabile che rischia di saltare?

La realizzazione della pista ciclabile, obiettivo strategico collegato ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, resta sospesa a un’incognita. Senza un atto chiaro e definitivo, non è certo se l’opera procederà nei tempi stabiliti o se l’accordo con la società comporterà nuove modifiche progettuali. In un contesto di scadenze europee e vincoli stringenti, ogni rallentamento rischia di compromettere l’accesso ai finanziamenti. Il cantiere per la sua realizzazione è partito, ma il progetto, a questo punto, subirà modifiche? Quali? Nessuno, al momento, ne è a conoscenza.

Una vicenda ancora aperta

La sentenza del Tar che certifica un accordo e chiude formalmente il contenzioso giudiziario ma non mette fine alla questione relativa al futuro tracciato della ciclabile e, più in generale, alla possibilità del progetto di mantenersi in vita. Guidonia resta così sospesa tra l’esigenza di garantire nuove infrastrutture – ossia la ciclabile – e la necessità di assicurare trasparenza nelle decisioni che incidono sul territorio e sul futuro della città.