“Ha una spiccata pericolosità sociale”: resta in carcere Jan Lukes, il folle di Stazione Tiburtina

Resta in carcere Jan Lukes, il cittadino ceco senza fissa dimora, che ieri mattina ha seminato il panico in un bar nella galleria commerciale della stazione Tiburtina tentando di rapinare la cassiera. Oggi all’udienza per direttissima i giudici hanno convalidato l’arresto e disposto la detenzione in carcere con le accuse di tentata rapina e porto abusivo di armi.
Jan Lukes, questo il suo nome, impugnando una pistola, risultata essere una lanciarazzi perfettamente funzionante, ha minacciato le cassiere del bar dicendo ‘money’ per farsi consegnare i soldi e poi ha esploso un colpo in aria. L’uomo poi è stato arrestato dalla Polfer che lo ha bloccato insieme alle guardie giurate. Nel suo zaino aveva un’ascia, coltelli, balestre, dardi e cartucce. All’udienza di oggi a piazzale Clodio non è stato possibile procedere all’interrogatorio di garanzia per Lukes, che parla solo la lingua ceca e per questo i giudici hanno fissato una nuova udienza per martedì prossimo. L’arresto dell’uomo è stato convalidato alla luce del grado di colpevolezza ”inequivoco”, anche grazie alle numerose testimonianze raccolte sul posto.

Nonostante l’opposizione alla convalida avanzata dall’avvocato difensore del 74enne originario della Repubblica Ceca, perché non era presente un interprete di lingua ceca, hanno validato l’arresto emettendo la custodia cautelare in carcere motivando la decisione con la “spiccata pericolosità sociale dell’imputato che, oltre ad aver sparato con un’arma clandestina, trasportava nello zaino, un’ascia, diverse cartucce, una pistola a balestra con le frecce e alcuni coltelli”.
Per i giudici, che accogliendo la richiesta del pm Marcello Cascini Polifemo hanno disposto il carcere, Jan Lukes ha una ”spiccata pericolosità sociale” e non avendo un’abitazione in cui poter stare ai domiciliari e dovendo impedire che possa commettere altri reati, l’unica misura idonea è la detenzione in carcere. L’interrogatorio di garanzia si terrà martedì prossimo in Tribunale, con l’interprete che verrà inviato dall’Ambasciata Ceca in Italia