Hotel deserti, negozi chiusi: a Roma sul baratro 30mila attività

«In tre mesi abbiamo avuto solo tre clienti. Li ho accolti, ma rimettendoci». Così al Corriere della Sera Natalino Gisonna, proprietario del Corso 281 Luxury Suites, hotel del centro storico romano. Tra le vittime illustri del Covid-19, c’è anche la dolce vita romana. E i troppi negozi chiusi. L’epidemia ha allontanato i turisti facoltosi, per lo più statunitensi, russi e asiatici, lasciando vuoti gli alberghi pluri-stellati. A Roma «condividiamo la sorte di negozi e boutique» si amareggia Gisonna, ripensando al suo investimento. Solo dodici camere per millecinquecento metri all’interno di un palazzo nobiliare a pochi passi da Piazza Venezia.

“Entro l’autunno a Roma 30mila negozi chiusi”

Con l’effetto Covid, le vie del centro storico della Capitale si sono svuotate e con loro anche centinaia di negozi. Il risultato, secondo quanto assicura a Repubblica il presidente di Confesercenti, Valter Giammaria, è che entro ottobre a Roma potrebbero chiudere fino 26mila attività. Finora abbiamo avuto almeno tremila negozi chiusi. Segno che, in tutto, il coronavirus potrebbe lasciare sul campo circa trentamila attività.

Effetto coronavirus su hotel e ristoranti del centro

Valter Giammaria, invece, sempre dalle colonne di Repubblica, fa appello al governo perché venga istituita una “zona franca” nel centro di Roma, con uno “sconto sui contributi” e l’introduzione di un “calmiere” per gli affitti dei locali commerciali, così da dare una boccata d’ossigeno ai tanti negozianti messi in ginocchio dagli effetti della pandemia.
Ma il governo, come emerge anche dall’ultimo provvedimento del Consiglio dei ministri, rimane fermo alla Cassa integrazione e a norme confuse inconcludenti. Non troverebbe più spazio neanche il “bonus ristoranti” a cui il governo aveva pensato per rilanciare i consumi degli italiani e sostenere il settore della ristorazione, tra i più duramente colpiti dalla crisi Covid. Inutile dirlo: anche i ristoratori romani sono fortemente penalizzati. Intanto le vie centrali Città eterna diventano un deserto. Serrande chiuse e cartelli di Vendesi. Con tanti ringraziamenti al governo Conte e ai suoi sostenitori.