Le dimissioni di Montaruli non placano le polemiche: FdI contro Mulè

“Ha finalmente fine un processo che è durato ben undici anni, per fatti che risalgono a 13 anni fa, articolato in cinque gradi di giudizio, con un’assoluzione piena in primo grado ed un esito ieri contrario. Mi riservo di valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura. D’altra parte solo chi confida nella propria innocenza e nella Giustizia si sottopone a dibattimento ovvero per così tanto tempo al giudizio in modo pubblico benché un procedimento simile, fin dall’inizio, sia stato mediaticamente esposto. Così io ho fatto”. Ad affermarlo è Augusta Montaruli di FdI, annunciando le sue dimissioni da Sottosegretario al Ministero dell’Università.
Montaruli argomenta le sue dimissioni
“Mi sono difesa in un tribunale non da un tribunale e non intendo ora in ragione di quello in cui credo assumere una mia difesa fuori da questo contesto – aggiunge -. Mi sono sempre assunta la responsabilità della mia condotta anche quando leggevo o ascoltavo facili ironie su spese mai contestate dalla procura e su cui quindi non ho potuto difendermi neppure nelle aule dove in modo rispettoso ho rinviato ogni valutazione sempre. Per quella stessa responsabilità in ogni caso ancor prima che questo processo avesse inizio e potesse definire un giudizio ho provveduto alla restituzione delle somme contestate per una cifra pari ad oltre il doppio rispetto a quella indicata dall’odierna sentenza”.

FdI contro il forzista Giorgio Mulè
La vicenda scatena una guerra di nervi tra FdI e Forza Italia dopo le parole del vicepresidente della Camera di Fi, Giorgio Mulè, il quale ha invitato il partito di Giorgia Meloni a trarre le conseguenze sul caso Montaruli: parole che hanno preceduto le dimissioni della sottosegretaria di Fdi, condannata per peculato. ”Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia. Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta più di uno, è intollerabile”, trapela da fonti autorevoli di Fratelli d’Italia. Le parole di Mulè, si rileva, hanno creato infatti non poco subbuglio in ambienti parlamentari, visto che ”anche Berlusconi è un condannato in via definitiva e ciò nonostante resta il deus ex machina degli azzurri”, viene spiegato. Senza contare, fanno notare le stesse fonti di Fdi, che la vicenda Rimborsopoli in Piemonte ha toccato punti drammatici con il suicidio dell’ex assessore regionale Angelo Burzi, tra i fondatori di Forza Italia nella Regione.