La Roma aspetta la decisione della UEFA sulle plusvalenze: per Paredes clausola scaduta

Paredes, as Roma

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Il 30 giugno è passato e con esso la scadenza che per settimane ha tenuto col fiato sospeso la Roma. Il club giallorosso, alle prese con il rispetto dei vincoli economico-finanziari previsti dal Settlement Agreement siglato con la UEFA, ha messo in fila una serie di operazioni per rientrare nei parametri. L’obiettivo dichiarato era raggiungere almeno 18 milioni di euro in plusvalenze entro la fine dell’esercizio: missione quasi compiuta.

Le cessioni di Zalewski, Abraham, Le Fée e Dahl hanno dato respiro al bilancio, avvicinando la cifra necessaria. Ne mancano ancora alcuni milioni, ma la differenza è contenuta e a Trigoria l’atmosfera resta distesa. Nessun allarme rosso, nessuna smobilitazione: la Roma si è mossa con cautela, senza svendere i suoi gioielli né sacrificare giovani del vivaio. Ora resta solo da attendere il verdetto della UEFA.

Nyon, l’ora del giudizio

Il prossimo appuntamento cruciale è fissato per venerdì a Nyon, sede del Club Financial Control Panel. L’organo della UEFA si riunirà per analizzare i conti delle squadre ancora soggette a sorveglianza economica. Tra queste, ovviamente, anche la Roma. Il comunicato ufficiale è atteso nel tardo pomeriggio, ma le società coinvolte verranno informate con qualche ora di anticipo.

Secondo le previsioni più attendibili, il rischio maggiore per i giallorossi è una multa da alcuni milioni di euro. Più remota, al momento, l’ipotesi di una sanzione tecnica, come la riduzione della lista UEFA per le competizioni europee. Il club romano si prepara con prudenza ma senza timori eccessivi: i conti sono migliorati, le strategie rispettate, le plusvalenze sfiorano l’obiettivo. E soprattutto, nessun giocatore chiave è stato ceduto.

Il nodo Paredes: clausola scaduta

Nel frattempo, uno dei dossier caldi sul tavolo è quello che riguarda Leandro Paredes. Il centrocampista argentino, cresciuto nel Boca Juniors, era al centro di un possibile ritorno a casa, reso più semplice da una clausola rescissoria specifica: 3,5 milioni di euro, cifra fissa valida però solo fino al 30 giugno. Il termine è scaduto e il Boca non ha esercitato il diritto.

Adesso, se vuole davvero riportare Paredes alla Bombonera, il club argentino dovrà sedersi al tavolo e trattare con la Roma. I giallorossi non hanno più l’urgenza di vendere: il bilancio è quasi in ordine, la scadenza UEFA è passata. E soprattutto, il prezzo resta lo stesso, se non più alto. Nessuno sconto, nonostante le pressioni che arrivano da Buenos Aires.

Un ritorno annunciato, ma non scontato

Il desiderio di Paredes è chiaro: vuole tornare al Boca, come dimostrano le immagini della sua festa di compleanno, con tanto di torta gialloblù e logo degli Xeneizes in bella vista. Ma tra le intenzioni del calciatore e la realtà del mercato resta un ostacolo non banale: i soldi. Il Boca ha già trovato un’intesa personale con il giocatore per un contratto triennale, ma continua a tergiversare sull’offerta ufficiale.

La Roma, dal canto suo, non ha fretta. Non ci sono più scadenze imminenti né pressioni finanziarie stringenti. E se Paredes vuole davvero tornare in patria, il Boca dovrà farsi avanti con una proposta concreta. A Trigoria si ragiona con calma e si valuta ogni mossa. La clausola è scaduta, ora si tratta. Alle condizioni della Roma.

Attesa e strategia

Con il bilancio sotto esame e il caso Paredes aperto, la Roma si prepara a un’estate fatta di trattative e decisioni cruciali. Senza fare salti nel vuoto, ma nemmeno svendere. La linea è chiara: sostenibilità, ordine nei conti, e tutela del valore tecnico della rosa.

La palla ora passa alla UEFA e al Boca. Da una parte si attende un verdetto economico, dall’altra una proposta formale. La Roma osserva e aspetta, forte di un lavoro portato avanti con razionalità e – per ora – senza scossoni.