I circhi, dimenticati da tutti, ringraziano chi ha dato una mano a loro e agli animali

In questa pandemia molti hanno dimenticato i circhi, retaggio di un leggendario tempo passato, ma loro ci sono ancora. E non moriranno mai, come diceva il grande Barnum, dal cui film è tratta la foto a corredo dell’articolo. “Siano stati per mesi dimenticati, eravamo un popolo invisibile. Nessun aiuto, nessun sostegno, nessun riconoscimento. Visibili solo per pagare le tasse. Finalmente lo Stato ha aperto gli occhi”. E’ quanto ha confessato all’Adnkronos Liana Orfei, tra le rappresentanti più illustri di una famiglia che, per generazioni, ha dato lustro al circo italiano non soltanto nel nostro Paese, prima di recarsi all’ospedale Gemelli di Roma per il vaccino.
I circhi ringraziano chi ha dato loro una mano
E ha aggiunto: “dobbiamo ringraziare la società civile, il nostro pubblico e anche la Caritas. Hanno portato cibo e solidarietà concreta, non solo agli artisti, ma anche agli animali. Se non fosse stato per loro sarebbe stato il periodo più buio di tutta la sua storia del circo. E’ stato un atto d’amore da parte del pubblico nei nostri confronti”. Liana Orfei ha ribadito di “avere assoluta fiducia nella grande famiglia del circo. Con i miei genitori, dopo la guerra, e poi con i miei fratelli abbiamo creato i più grandi spettacoli che si siano mai visti al mondo – ha ricordato -. Portavano la firma di Federico Fellini, Danilo Donati. Con o senza aiuto sono convinta che il circo saprà come ritornare alla vita. Siamo un popolo orgoglioso con una grande dignità. Lo ripeto, senza pietire, senza chiedere elemosine ricominceremo”.

Roma non si è distinta per una grande accoglienza…
Ma c’è anche chi lamenta l’abbandono. “Continuo a trovare assurdo e ingiustificato il fatto che alcuni municipi italiani non abbiano accolto le famiglie del circo, chiedendo soldi per l’affitto del suolo pubblico. Avevano bisogno anche di acqua, luce, elettricità. Roma, purtroppo, non si è distinta tra le città dell’accoglienza”. “In un anno abbiamo lavorato solo tre mesi. Ci siamo fermati nel febbraio scorso, abbiamo ripreso a luglio, poi il nuovo stop. La situazione è difficilissima. Per fortuna, in Friuli Venezia Giulia abbiamo trovato tanta brava gente, di cuore, che ci ha aiutato. Agli animali, grazie alla Coldiretti e alla Protezione civile, non manca nulla. Ma noi non sappiamo come andare avanti”.
Circhi penalizzati rispetto ad altri
Questo lo sfogo dell’equilibrista Shannon Orfei, figlia di Armando, artista emergente del mondo del circo, commenta la drammatica situazione che sta vivendo il settore circense. “Abbiamo asini, cavalli, dromedari, tigri e mucche scozzese in buona salute – spiega – ma non sappiamo se e quando riapriremo. Non sappiamo proprio nulla in realtà e nel frattempo siamo costretti ad andare alla Caritas. Così non possiamo andare avanti. Il nostro settore è sicuro, le normative anti covid le abbiamo seguite alla lettera. Se ci sentiamo penalizzati rispetto ad altri comparti della cultura? Assolutamente sì, basta vedere i ristori…”, conclude Shannon Orfei.