I clandestini continuano ad arrivare. Ma finalmente molti Paesi Ue chiedono uno stop all’invasione

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Sbarco frazionato per circa 500 calndestini, caricati a bordo di un peschereccio a sud est delle coste siciliane dai militari della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Il trasbordo degli irregolari sulle unità della Guardia costiera e delle Fiamme gialle, reso difficoltoso dalle cattive condizioni meteomarine, è avvenuto a poche miglia da Portopalo (Siracusa). In 200 circa trasferiti ad Augusta, altri 300 a Messina. Una decina di clandestini con segni di ipotermia evacuati e condotti a Pozzallo, nel Ragusano, dove ieri pomeriggio sono giunti altri 230 immigari irregolari. Tre presunti scafisti sono stati intanto fermati da agenti della Polizia di Stato e militari della Guardia di Finanza di Napoli.

Arrestati tre presunti scafisti a Napoli

Le indagini sono scattate a seguito dell’arrivo nel porto di Napoli della nave ong “Sea Eye 4”, con a bordo 105 clandestini di numerose nazionalità, provenienti prevalentemente dall’area sub-sahariana, e 2 salme attualmente in corso di identificazione. Il decreto di fermo di indiziato di delittoemesso dalla Procura di Napoli nei confronti di tre extracomunitari di 22, 32 e 45 anni, per il reato di concorso in favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. Le indagini svolte attraverso l’acquisizione del diario di bordo, l’ascolto del comandante della nave e di alcuni tra gli irregolari appena sbarcati, nonché l’ispezione dei telefoni cellulari in uso agli indagati.

Molti Paesi eropei scrivono alla Ue per svegliarla: basta invasione

Intanto un’insolita coalizione di Paesi europei, nordici, baltici, meridionali e centrali, chiede in una lettera all’Unione di intensificare la lotta contro le migrazioni irregolari. Rafforzando le protezioni alle frontiere con maggiori finanziamenti Ue e un mandato forte per Frontex. Accelerando i rimpatri e raggiungendo pù accordi con Paesi non-Ue al fine di rimpatriare più clandestini. “Finché il sistema di asilo europeo e il suo bassissimo tasso di rimpatri costituiranno un fattore di attrazione, i cittadini di Paesi terzi che non necessitano di protezione internazionale continueranno” a tentare di trasferirsi nell’Ue. Lo scrivono i leader di Danimarca, Lituania, Grecia , Lettonia, Slovacchia, Malta, Estonia e Austria in una lettera citata da Politico.Eu.

Rimpatri più veloci

E’ interessante notare – vi si legge – che la lettera non insiste sulle cosiddette regole di Dublino, che impongono che le richieste di asilo debbano essere trattate nel primo Paese di arrivo. La Danimarca e l’Austria di solito sottolineano questo principio, ma la Grecia e Malta probabilmente non firmvano la lettera se ribadito. Invece, l’obiettivo della nuova alleanza è eliminare gli incentivi che spingono i migranti a raggiungere l’Europa, rimandandoli indietro più velocemente.