I consumatori: su benzina e gasolio ignobili speculazioni tra 25 aprile e 1° maggio

carburanti rincaro (2)

“Una speculazione bella e buona. Figuriamoci se dal 25 aprile al 1° maggio i prezzi dei carburanti scendevano. Come al solito ci si è approfitta dei giorni festivi di spostamenti maggiori per intascare più soldi. Questa volta, però, è veramente intollerabile visto il livello di partenza dei prezzi, che per il gasolio, nonostante il taglio delle accise del Governo, non è mai sceso sotto i rincari scattati dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina”. Lo scrive in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Se secondo i dati di oggi del Mite la benzina in modalità self service è a 1,778 euro al litro, un prezzo inferiore a quello della rilevazione del 24 gennaio, quando era pari a 1,779 euro al litro. Mentre il gasolio è a 1,791 a euro al litro, un prezzo ancora superiore a quello del 28 febbraio, dopo l’inizio della guerra.

Tutti carburanti sono più cari rispetto all’inizio dell’anno

Quando era a 1,740 euro” – prosegue Dona – sulla base dello studio condotto sui dati settimanali resi noti ora dal ministero della Transizione Ecologica. “Da quando è stata invasa l’Ucraina il 24 febbraio, un litro di benzina, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, costa solo 7 cent in meno (7,166 cent), con un calo di appena il 3,9%, pari a soli 3 euro e 58 cent per un pieno da 50 litri. Mentre un litro di gasolio è addirittura maggiore di quasi 7 cent (+6,876 cent), con un rialzo percentuale del 4%, pari a 3 euro e 44 cent a rifornimento”, prosegue Dona. “Tutti i carburanti, poi, sono molto più cari rispetto all’inizio dell’anno. La benzina è salita del 3,4%, pari a 2 euro e 93 cent per un pieno di 50 litri, 70 euro su base annua. E il gasolio è aumentato del 13%, 10 euro e 29 cent a rifornimento, equivalenti a 247 euro annui”, prosegue Dona.

Il governo avrebbe divuto ridurre ulteriormente le accise

“Ecco perché speravamo che ieri il Governo riducesse ulteriormente le accise. Inoltre servono urgenti modifiche legislative per bloccare queste intollerabili speculazioni, proposte che abbiamo fatto in Senato come osservazioni al ddl sulla concorrenza. Ma che il Parlamento e il Governo non hanno accolto, come la definizione di prezzo anomalo e l’ampliamento delle definizioni di pratica commerciale scorretta, per dare nuovi strumenti all’Antitrust” conclude Dona.