I contatori intelligenti ci chiuderanno in automatico l’elettricità: è la risposta della Ue alla crisi energetica

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“Mentre noi chiediamo all’Europa soluzioni concrete ed efficaci per sostenere aziende, lavoratori e famiglie che affrontano la crisi energetica, da Bruxelles propongono di chiudere automaticamente i contatori delle nostre case”. Lo denuncia in una nota Alessandro Panza, europarlamentare della Lega. “Dalle bozze del piano Ue per il razionamento di energia elettrica e gas emerge la proposta di ridurre da remoto la potenza dei contatori delle case private. Per giunta, in automatico e senza intervento dell’utente, grazie a contatori intelligenti installati nelle abitazioni. Insomma, quando lo decide l’Europa, l’elettricità si abbassa e gli elettrodomestici smettono di funzionare. Sarebbe questo il tanto atteso piano Ue per rispondere all’emergenza? – si chiede l’esponente leghista -.

Le istituzioni Ue comincino a tagliare i loro sprechi

Intervengono anche i consumatori. Prima di mettere mano ai nostri contatori e chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini già in difficoltà, le istituzioni Ue inizino a tagliare i loro sprechi. E a cominciare dalla chiusura della inutile sede di Strasburgo del Parlamento Europeo, operativa solo quattro giorni al mese”. Il Governo Draghi deve subito ampliare la tassa sugli extra-profitti oggi in vigore nei confronti delle società energetiche, estendendola a banche, assicurazioni, farmacisti, case farmaceutiche e società di e-commerce. In modo da reperire le risorse necessarie per contrastare il caro-energia. Lo sollecita il Codacons, che chiede inoltre di portare l’aliquota della tassa al 90%.

Cresciuto il giro di affari di altre realtà come le case farmaceutiche

“E’ indubbio che nell’ultimo biennio, mentre molte imprese italiane venivano messe in ginocchio dagli effetti economici del Covid, alcune realtà hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d’affari – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Pensiamo ai farmacisti, che hanno potuto contare su un enorme crescita delle entrate grazie al business dei tamponi anti-Covid. E alla vendita di dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzanti, ecc.). E alle case farmaceutiche, che attraverso la produzione dei vaccini guadagnano, secondo alcune recenti stime, 93 milioni di dollari al giorno. Ossia, 65 mila dollari al minuto, circa 1.000 euro al secondo”.