I genitori di Ilaria Sula sulla stele istituita in memoria della studentessa a due passi da Roma

La stele per Ilaria Sula, a Capranica Prenestina, in provincia di Roma

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Capranica Prenestina — a pochi chilometri da Roma, nel cuore dei boschi tra il Monte Guadagnolo e Capranica Prenestina, è stata inaugurata una stele in memoria di Ilaria Sula, la giovane studentessa brutalmente uccisa a soli 22 anni. Il suo corpo fu ritrovato in una valigia, abbandonata in una scarpata, in quello stesso luogo oggi trasformato in spazio del ricordo. È qui che mamma Gezime e papà Flamur hanno deciso di collocare un simbolo eterno del dolore e dell’amore che li lega alla figlia. Sul cippo, accanto a una foto sorridente di Ilaria, è incisa una frase che ne racconta l’essenza: “Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai, ti volterai senza vedermi ma io sarò lì.” Un messaggio struggente, rivolto al cielo, alla terra e a chi resta.

Dal femminicidio al simbolo collettivo

Il nome di Ilaria Sula è ormai impresso nella memoria di chi lotta contro la violenza di genere. A toglierle la vita sarebbe stato l’ex compagno, Mark Samson, oggi imputato per femminicidio. Secondo le indagini, dopo averla uccisa, avrebbe nascosto il corpo in una valigia per poi gettarla nel vuoto, come a voler cancellare ogni traccia.

Ma la memoria, si sa, resiste al tempo e all’orrore. La stele voluta dai genitori rappresenta oggi un monito e una speranza: non dimenticare, non lasciar correre, non accettare che l’amore possa diventare violenza. È diventata un punto di riferimento silenzioso, ma potente, per chi vuole fermarsi a riflettere.

Una comunità unita nel dolore

All’inaugurazione del memoriale erano presenti, oltre alla famiglia di Ilaria, anche le autorità locali, in particolare il sindaco di Capranica Prenestina, Francesco Colagrossi. È stato il Comune stesso a offrire il supporto logistico e umano per la realizzazione della stele, dimostrando come il dolore individuale possa diventare una causa collettiva.

I cittadini hanno accolto con partecipazione il momento, stringendosi attorno alla famiglia Sula in un gesto di solidarietà autentica. Il luogo scelto, immerso nella natura, rappresenta un abbraccio silenzioso alla memoria di Ilaria, un altare laico contro l’indifferenza.

Il valore della memoria pubblica

Non si tratta solo di una lapide. È un segnale chiaro e visibile che unisce pietà e giustizia, una memoria pubblica che scuote e interroga. In un’Italia dove i femminicidi continuano a riempire le cronache, questa stele diventa un’azione concreta, un gesto che rompe il silenzio e restituisce dignità. Lì dove Ilaria è stata gettata via, oggi si alza un simbolo che afferma il contrario: che nessuna donna può essere trattata come un oggetto, che ogni vita ha valore, e che anche la morte più ingiusta può diventare testimonianza. Non un semplice ricordo, ma un richiamo civile a cambiare rotta.

Da Terni a Roma: il dolore di una famiglia che diventa lotta

La famiglia Sula, originaria di Terni, ha saputo trasformare il dolore in qualcosa di più grande. Non una chiusura privata nel silenzio, ma un’apertura verso l’esterno. La loro iniziativa va oltre il lutto personale: è un atto politico, nel senso più alto del termine. È un invito alle istituzioni, alle comunità, ai cittadini. Perché se è vero che nessuna stele potrà mai restituire Ilaria, è altrettanto vero che ogni gesto come questo ci ricorda che la società ha il dovere di proteggere, di vigilare, di educare. E che dietro ogni nome, ogni foto, ogni frase incisa nella pietra, c’è una vita che avrebbe dovuto continuare.

Conclusione

La stele dedicata a Ilaria Sula non è soltanto un luogo del dolore, ma un presidio di memoria attiva. Sulle alture di Capranica Prenestina, dove il silenzio si fa più profondo e il vento soffia tra gli alberi, oggi si leva una voce che non vuole tacere. Una voce che chiede giustizia, rispetto, e soprattutto una promessa: che tragedie come quella di Ilaria non si ripetano mai più.