I medici furiosi col governo: “Eroi quando faceva comodo, ora messi da parte. E’ una vergogna”

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“Medici morti a mani nude nella guerra contro Covid. Eroi a parole, ristori zero. Una vergogna di Stato”. Lo twitta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando la bocciatura, in Senato, del subemendamento che prevedeva i ristori alle famiglie dei medici deceduti per Covid-19. “I medici trattati come Achille da Agamennone sotto le mura di Troia. Utili eroi in battaglia e poi completamente dimenticati quando si tratta di riconoscere il loro sacrificio. Non se ne può più”. Questo il commento di Fabio Pinto, segretario nazionale Area radiologica Snr/Fassid. Grave la bocciatura in Senato del subemendamento al decreto legge sulla proroga dello stato di emergenza, che prevedeva i ristori alle famiglie dei medici deceduti per Covid-19.

I medici: sciopero unitario di tutte le categorie

E’ “l’ennesima provocazione” per Pinto, che ha intenzione di “coinvolgere in uno sciopero massivo tutti i radiologi pubblici e privati e tutte le categorie di medici e dirigenti sanitari insieme ai medici di base, esausti, ma ora anche molto arrabbiati. Lo sciopero che andiamo a proporre unitario di tutte le categorie – spiega – serve a far capire una volta per tutte che non si può giocare con la pelle di chi l’ha sacrificata per i cittadini e con la pelle dei cittadini stessi, che devono essere sicuri che chi rischia per loro non rischia inutilmente per l’Agamennone di turno. E siamo certi che i cittadini saranno con noi”.

Medici delusi e furibondi in tutta Italia

I tutta Italia i medici esasperati e delusi dal govwerno. “Subito dimenticati i 369 eroi, e le loro famiglie”. Esprime amarezza Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici (Omceo) di Milano, che per primo si è mosso per ispirare il decreto legge 221/21 e far sì che ci fosse un riconoscimento per il sacrificio dei camici bianchi stroncati da Sars-CoV-2. E si sta battendo anche per i sanitari che hanno riportato una grave invalidità permanente, “del tutto ignorati dallo Stato”. Dopo l’ultimo intoppo, Rossi rivolge il suo appello direttamente al Governo. Perché si concretizzino subito i ristori per le famiglie di chi si è speso in prima linea pagando sulla sua pelle il prezzo della lotta al virus pandemico.

I medici: chiamarci eroi è stata solo vuota retorica

“L’iniziativa legislativa ispirata dall’Ordine dei medici di Milano lo scorso anno, ha percorso un tormentato iter parlamentare”, spiega l’Omceo meneghina, e ieri “dal Senato è arrivato il ‘declassamento'”. “Con un voto a dir poco vergognoso – commenta Rossi – il Senato boccia l’emendamento al Decreto ristori che avrebbe dovuto pagare un indennizzo ai medici colpiti da Covid. E anche ai famigliari dei 369 camici bianchi che dall’inizio della pandemia hanno perso, perché in prima linea, la vita uccisi dal virus. Da oltre un anno destra e sinistra, che a inutili parole hanno elogiato l’eroismo e chiamato eroi i medici caduti sul campo, si palleggiano un provvedimento che è a dir poco doveroso”.

Bocciato l’emendamento della Lega per i ristori ai medici

“Servirebbe – incalza – a riconoscere un ristoro a quei medici che hanno riportato danni permanenti e alle famiglie di quei medici. I quali, soprattutto durante la prima parte della pandemia, quando mancava tutto, anche la conoscenza di come affrontare il virus, sono morti per il loro spirito di abnegazione. Cercando di limitare gli effetti della pandemia”. L’emendamento della senatrice Cantù (Lega), “è stato trasformato in un ordine del giorno che rinvia ancora una volta ogni decisione e passa la palla al Governo. Peraltro, ricordiamo che anche il Consiglio regionale della Lombardia, di recente e in maniera bipartisan, aveva invitato il Governo in questo senso. È proprio al Governo che ci vogliamo appellare – conclude il presidente dell’Ordine milanese – affinché sia al più presto riconosciuto ai medici e ai loro famigliari quanto dovuto”.

La politica si dilegua quando deve passare dalle parole ai fatti

“Quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, la politica sembra dileguarsi. Un’eclatante dimostrazione è la recente bocciatura in Senato del subemendamento al decreto legge sulla proroga dello stato di emergenza. Presentato dalla senatrice Cantù che prevedeva i ristori alle famiglie dei medici deceduti per Covid-19. Un’occasione per dimostrare gratitudine alle famiglie dei medici che hanno dato la loro vita per continuare a curare durante la pandemia. Famiglie che, in molti casi, sono rimaste prive, insieme alla perdita umana, dell’unica fonte di sostentamento”. Non nasconde l’amarezza Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri. Che commentava così la bocciatura dei ristori per le famiglie dei medici morti per Covid-19.