I municipio: rischia la chiusura definitiva il ristorante più antico di Roma

ristorante la campana

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Lo storico ristorante La Campana, il più antico di Roma, rischia di chiudere. “Il nostro ristorante ha attraversato secoli di storia resistendo ad epidemie e guerre, ma questa volta rischia di non sopravvivere. Abbiamo provato a superare con grande dignità la prima fase della pandemia. Ci siamo adeguati a tutte le normative per il distanziamento all’interno del ristorante e per offrire un servizio sicuro ai nostri clienti. Ma adesso, a distanza di oltre un anno dalla prima chiusura ci troviamo ad affrontare un ostacolo inverosimile.

Inspiegabile divieto del I municipio

Cioè che il primo Municipio di Roma ha deciso di proibirci l’uso dei tavoli all’aperto. Da notare che non intralciavano e non infastidivano nessuno, utilizzando peraltro riferimenti normativi propri della grande viabilità cittadina, a noi che siamo in un vicolo. Un atto inopportuno ed illegittimo, che abbiamo già impugnato, ma che di fatto ci toglie l’unica possibilità di dare continuità alla nostra storia che dura da oltre 500 anni”. Lo dichiara Paolo Trancassini, proprietario dello storico ristorante La Campana di Roma.

Un atto che colpisce i lavoratori

“Un atto cattivo, una vergogna che colpisce anche i nostri dipendenti e la filiera di aziende che c’è dietro di noi. Un atto ostile che non tiene conto del fatto che anche La Campana è Roma. E che  tutti gli atti contro aziende come le nostre, sono atti contro Roma. Non bastava il covid, la esiguità dei ristori, le regole stringenti alle quali ci siamo (inutilmente) adeguati, l’assurdità di orari incomprensibili, il coprifuoco di medioevale memoria, la proibizione dell’uso dei tavoli all’interno del locale… No, non bastava”, conclude Trancassini.

Raggi e Pd uniti contro le attività del centro

Critiche anche da Forza Italia. “Una catastrofe chiamata Virginia Raggi, in accordo con il Primo Municipio, si abbatte sulle attività del centro storico di Roma già provate da oltre un anno di chiusure. E’ scandaloso, infatti, che il sindaco abbia deciso di aprire dei cantieri proprio in questo periodo in Piazza San Lorenzo in Lucina e in Via del Leoncino. Danneggiando bar, ristoranti e negozi già duramente provati dal lockdown. Sembra che Raggi voglia diventare corresponsabile del fallimento di queste attività.

Perché il I municipio è ostile a commercianti e ristoratori?

Anziché sentirsi in dovere, da primo cittadino, di sostenerle in ogni modo possibile. La ciliegina sulla torta, poi, è costituita dal fatto che per un mese il cantiere di San Lorenzo in Lucina sarà smontato per far posto a delle istallazioni sugli Europei di calcio. Oltre il danno, la beffa. La Raggi ha avuto anni per riqualificare la Città e poteva approfittare dei mesi di lockdown. M a, guarda caso, ora che si avvicinano le elezioni si sveglia dal suo torpore e pur di dare una parvenza di attivismo mortifica il lavoro di commercianti e ristoratori.

Mi auguro che i romani comprendano il suo bluff e al prossimo giro la lascino a casa”. Così Gabriella Giammanco, vicepresidente di Forza Italia in Senato.