I no mask contro le forze dell’ordine: “Al servizio di Conte e non dei cittadini”

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No mask in piazza. “La mascherina non la metto, in Italia è reato girare col volto travisato”. E solo uno dei tanti manifestanti in piazza San Giovanni che, ai poliziotti in servizio di controllo, prova a spiegare le ragioni del suo dissenso, venendo comunque identificato. “Vengo dall’Aquila – dice all’Adnkronos – tanti medici ed esperti sostengono che non sia salutare indossare la mascherina e invece ti multano se giri senza. Io faccio l’agricoltore, oggi ho perso un giorno di lavoro perché credo che questa sia solo una farsa”. “Arrestateci tutti”, “Vergogna”, “Buffoni”. Così urlano alcuni manifestanti dopo che un ragazzo senza mascherina è stato portato via dai poliziotti per essersi rifiutato di mostrare i documenti.

Un paio di migliaia in piazza no mask

Meno di due migliaia, comunque una folla di uomini e donne in piazza San Giovanni ha attaccato gli agenti schierati in servizio di ordine pubblico gridando contro “una dittatura ormai insostenibile”. “Muovono l’esercito per controllare che indossiamo l’emergenza e non dovrei avere paura?”, dice un uomo. Intanto dal palco uno degli organizzatori sta annunciando l’inizio della manifestazione: “Ci siamo, vi invito a rispettare le regole, mettiamo la mascherina e rispettiamo il distanziamento perché siamo obbligati”.

Composizione eterogenea dei manifestanti

In quella che, ribadisce una donna dal palco, “non è una manifestazione no e tantomeno sì mask”, c’è chi crede nella cura Di Bella e ne chiede il riconoscimento dal servizio sanitario nazionale, c’è l’associazione partite Iva Campania, un fantomatico prete con capelli da messia e crocefisso in pugno che si lascia immortalare con le immagini di Conte, Grillo, Bill Gates e Bergoglio con il numero di Satana sulla fronte invocando la rivoluzione. C’è chi, fiero, non indossa alcuna mascherina e chi gira con un tricolore che involontariamente calpesta facendosi largo con una radio di un tempo che non esiste più. “Nessuna emergenza è giustificabile se produce più danni delle sue cause”, si legge in uno striscione.

I no mask alla Bocca della Verità

C’era anche il presidio no mask alla Bocca della Verità. I manifestanti sono un centinaio, tra gilet arancioni, militanti della destra romana e cittadini convinti di trovarsi in una “dittatura sanitaria”. Tra i presenti lo slogan più in voga è “basta con il terrorismo dell’emergenza”. Tra i responsabili di questo clima si indica il governo Conte che, “a suon di dpcm ci sta negando ogni libertà. Persino quella di respirare all’aria aperta”. La mascherina, che dovrebbero indossare tutti per rispettare l’obbligo di utilizzo all’aperto in caso di assembramento, molti la tengono tirata su, “altrimenti ci multano e sciolgono la manifestazione. Comunque non serve anzi è dannosa”.

Contestazioni alle forze dell’ordine

Altri invece, contravvenendo alla predisposizione, la tengono abbassata “perché nessuno può obbligarci. La legge dice che non si può girare con il volto coperto”. A vigilare, affinché venga rispettata la libertà di manifestare in sicurezza, schierate le forze dell’ordine. Anche gli agenti finiscono nel mirino di alcuni manifestanti, accusati di “essere al servizio di Conte, invece che dei cittadini”. Insulti anche per i giornalisti, “che alterano la realtà, al servizio di editori e poteri forti interessati a utilizzare l’emergenza sanitaria per sottomettere il popolo”.