I pm chiedono 30 anni per Fabrizio Fabietti: il braccio destro di Diabolik gestiva il narcotraffico a Roma Nord

La Procura di Roma ha chiesto 30 anni di reclusione, con il riconoscimento dell’aggravante del metodo mafioso per Fabrizio Fabietti. Il 45enne romano era il braccio destro di Fabrizio Piscitelli, alias ‘Diabolik’, storico capo degli Irriducibili, ucciso il 7 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti a Roma.
La richiesta è arrivata nell’ambito del processo ‘Grande Raccordo criminale’, l’organizzazione di narcotrafficanti attiva nella Capitale e smantellata con l’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza il 28 novembre 2019. Il procedimento si svolge con rito ordinario e la sentenza è prevista il 18 maggio.

Un anno fa c’erano state condanne dai 18 ai 5 anni di reclusione per una quarantina di imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Secondo quanto emerso dalla maxi inchiesta della Dda di Roma, la banda di narcotrafficanti operava principalmente nella zona Nord della Capitale. Da qui riforniva le piazze di spaccio e agiva nel recupero credito. Nell’organizzazione erano presenti per quest’ultimo aspetto picchiatori, anche ex pugili, tra cui cittadini albanesi.
Chi è Fabrizio Fabietti
Fabietti, in particolare, si colloca sulla scena criminale quale importante broker del narcotraffico capitolino. Era dotato di qualificate relazioni sia sul fronte degli approvvigionamenti di droga – risultando in affari con soggetti contigui a organizzazioni di matrice mafiosa della cosca di ‘ndrangheta Bellocco, sia rispetto a un nutrito “portafoglio clienti”.
Per undici giorni, dal 14 al 25 novembre 2019, Bennato e Calderon hanno provato ad ammazzare Fabietti. A raccontare la guerra tra bande che per un anno ha impazzato per le strade di Roma, sono le indagini della polizia e dei carabinieri. roprio il 14 novembre, Leandro Bennato, viene ferito con dei colpi di pistola all’addome in via di Boccea all’altezza del cavalcavia del Raccord, nell’ingorgo del traffico. È la prima reazione armata all’omicidio di ‘Diabolik’ consumato l’agosto precedente. Chi ha sparato, probabilmente ha visto in Bennato un protagonista di quel delitto.
A salvare Fabietti, forse, il blitz delle Fiamme Gialle con l’indagine Grande Raccordo Criminale. Fabietti era così preoccupato per la sua vita al punto tale che al momento del suo arresto avvenuto il 28 novembre del 2019. Tentò addirittura la fuga per i tetti in pigiama. Tirò un sospiro di sollievo solo quando apprese che si trattava dei finanzieri.