I presidi del Lazio: si doveva lavorare per la scuola anziché baloccarsi su piste ciclabili…

scuola trasporti

Scuola, anche nel Lazio ancora apprensioni. “Temiamo che ci possa essere la terza ondata della didattica a distanza. Ho sentito un personaggio istituzionale della politica sostenere che bisogna fare in modo che ci siano più edifici per distanziare i ragazzi e che ci siano più condizionatori che sanificano l’aria. Ascoltandolo mi sembrava che stesse parlando di obiettivi da qui al 2050, anziché di obiettivi per settembre, perché per costruire un edificio ci vogliono anni e i purificatori d’aria costano tra i mille e i duemila euro l’uno…

I politici parlano di obiettivi irrealizzabili nell’immediato

Si immagini quanto dovrebbe spendere una scuola per tutte le classi, inoltre sarebbe l’energia elettrica se tutti quanti fossero accesi nello stesso momento visto che i fornitori di energia mettono un limite di kw. Mi sembra che a livello istituzionale ci siano personaggi che mi ricordano un verso di Montale: ‘solo questo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo e ciò non che vogliamo’”. Lo ha affermato Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e del Lazio, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Per scongiurare la dad nella scuola è stato fatto poco

“Leggo filosofi come Cacciari e Agamben – ha aggiunto – parlare del vaccino. Io sono un filologo classico non mi permetterei mai di parlare di proteina Spike, ognuno faccia ciò che deve fare, soprattutto personaggi importanti non dicano cose che possono essere strumentalizzate dai no vax e i no pass. Per scongiurare la dad è stato fatto molto poco, nella città di Roma l’unica istituzione che si è mossa in maniera efficace per trovare spazi alternativa è stata il vicariato. Tra banche, imprese, partiti, sindacati nessuno si è dato da fare per cercare spazi alternativi”.

Manca una cabina di regia, pensare ai trasporti anziché allo stadio…

“Io – ha ricordato – mi sono rivolto all’Anci, all’Upi, però il massimo che possono fare è dire ai loro soci di darsi da fare. Vediamo le foto di metropolitane e autobus di grandi città, è là che si diffonde a macchia d’olio il virus. Dire che possono viaggiare all’80% e poi sono pieni al 150% vuol dire non avere una cabina di regia. Mi sembra che si impallini la scuola che ha inefficienze, il preside che ha sbagliato, il ministro… Ma nessuno parla degli enti locali, quanti hanno provveduto in questi anni a costruire una scuola anziché baloccarsi su stadio e piste ciclabili?”.