I presidi furiosi: noi sempre alle prese col Covid e le Asl se ne vanno in vacanza nel fine settimana…

virus riapertura scuola

Scuola nel caos, anche nel Lazio. “Le norme si erano da subito presentate troppo articolate e complesse da gestire, ad oggi le difficoltà sono confermate. Le norme prevedono azioni distinte tra scuole e Asl. Purtroppo stiamo sempre più notando che le Asl stanno cercando di scaricare sulle scuole le loro competenze, dicendo che non riescono ad assicurare ma do questo on possono farsi carico le scuole che già stanno oltre il consentito”. A denunciarlo è Cristina Costarellli, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, interpellata dall’Adnkronos sulla gestione dell’emergenza sanitaria. “Non c’è un attimo in cui noi dirigenti riusciamo a liberarci dal problema del Covid. A me arrivano comunicazioni su casi di positività alle 9, alle 10 di sera, alle le 6 del mattino.

Le Asl scaricano le loro competenze

Da contratto non ho la reperibilità ma in realtà e come se mi venisse chiesta. A fronte di questo vedere anche che le Asl scaricano le loro competenze sulle scuole ci fa ancora più irrigidire premettendo che dalla scuola c’è la massima collaborazione ma anche questa ha un limite”. “Vorremmo che anche con questa normativa, confusa, ingarbugliata e pesante almeno noi facessimo solo la parte della scuola e la Asl la sua parte. Non sappiamo quando arriverà una semplificazione al livello nazionale ma già da subito ci stiamo interfacciando con la Regione perché sia chiaro non possiamo farci carico delle disposizioni sanitarie perché le Asl non ce la fanno”. Quanto ai numeri, “per le scuole del Lazio non abbiamo dati certi – precisa Costarelli – ma stimiamo che ci siano 7/8 classi in dad per ciascuna scuola e 10/12 docenti assenti ogni giorno”.

Le Asl lasciano molto a desiderare

Preoccupato anche Mario Rusconi, presidente dell’Anp Roma e componente del consiglio nazionale dell’Associazione nazionale presidi. “La situazione è grave, sono molti i ragazzi che hanno preso l’infezione e stanno aumentando le classi in quarantena. Noi abbiamo chiesto che vengano modificate e semplificate le misure richieste alle scuole. Le Asl, soprattutto nelle grandi città e non solo a Roma, lasciano molto a desiderare. Diverse Asl scrivono alle scuole dicendo ‘noi da mezzogiorno del venerdì siamo chiusi, non ci mandate altre segnalazioni se non dal lunedì mattina’, come se il virus facesse il weekend. Abbiamo chiesto, dunque, la semplificazione delle procedure e soprattutto che non ci sia questo scaricabarile delle Asl sulle scuole.

I presidi sollecitano l’intervento della Regione Lazio

A Roma ci sono delle Asl che mandano dei moduli del Ministero della Salute che dovrebbero compilare loro dicendo ‘datevi da fare voi’. E’ una situazione intollerabile. Il rischio è che la scuola sia presa solo dall’emergenza sanitaria e tralasci l’emergenza formativa. La scuola deve formare dei ragazzi strutturati e invece al momento presidi, insegnanti e segreterie sono tutti presi dalla gestione della pandemia”. La richiesta di Rusconi è che siano ”allentate le misure di controllo a carico delle scuole. Abbiamo anche chiesto all’assessore alla Salute della Regione Lazio un codice di comportamento uniforme perché da Asl ad Asl cambiano completamente le situazioni”. ”Chiediamo una dotazione di Ffp2 a tutto il personale della scuola, nel mio liceo all’Aventino abbiamo dovuto comprarle noi”.