I professionisti della sanità in piazza il 15 dicembre: ecco le loro richieste al governo

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Medici, veterinari, sanitari in piazza a Roma il 15 dicembre, alle 14, a sostegno del Servizio sanitario nazionale, con lo slogan “Fermiamoci oggi per non fermare per sempre le cure'” Lo annuncia l’Intersindacale della categoria, che in una nota congiunta sostiene: “l professionisti che tengono in vita la sanità pubblica devono essere ai primi posti dell’agenda di tutte le forze politiche. Meritano rispetto per il servizio che hanno reso negli anni alla comunità. Con un lavoro duro, troppo spesso disagiato e mal retribuito, e per l’abnegazione al Servizio sanitario assicurata durante la pandemia. Per garantire il diritto alla salute a ogni cittadino, che deve essere tutelato e curato senza distinzioni di sesso, età, condizione sociale o geografica. Solo un Paese in salute può garantire sviluppo economico e sociale ai suoi cittadini”.

I sindacati di categoria rappresentano 130mila persone

“I 130.000 professionisti che rappresentiamo sono pronti a fare la loro parte facendo ricorso a tutti gli strumenti disponibili. Con la manifestazione annunciata oggi e con quelle che organizzeremo in futuro ci rivolgiamo ai cittadini affinché siano consapevoli della deriva in cui sta precipitando la sanità pubblica. Dopo averci consegnato medaglie di cartone, ora ci legano le mani e senza risorse potremo proteggere e assistere i nostri pazienti solo in parte e solo grazie a grandi sacrifici che pesano sulle nostre vite e su quelle delle nostre famiglie”. Lo spiega l’Intersindacale, costituita dalle sigle Anaao Assomed; Cimo-Fesmed; Aaroi-Emac; Fassid; Fp Cgil medici e dirigenti Ssn; Fvm federazione veterinari e medici – Uil fpl: Cisl medici.

Ecco le richieste dei professionisti della sanità a favore di un Ssn pubblico

Queste le richieste dei professionisti della sanità a favore di un Ssn pubblico e nazionale, a partire dalla legge di Bilancio 2023. Che deve destinare “risorse reali alla salute dei cittadini”. Aumentare “le assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario, per migliorare le condizioni di lavoro all’interno degli ospedali e dei presidi territoriali, superando i vincoli imposti dai tetti di spesa. Per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza in tempi accettabili”. Incrementare “le retribuzioni del personale, oggi al terz’ultimo posto in Europa, anche attraverso politiche di defiscalizzazione già concesse alle partite Iva, al settore privato e ad altre categorie del pubblico impiego. Rendere “accessibili a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie appropriate contro l’allungamento delle liste d’attesa e i viaggi della speranza”.

“No” al definanziamento ulteriore della sanità pubblica previsto nei prossimi anni

Medici, veterinarie e sanitari manifestano, in particolare, contro “il definanziamento ulteriore della sanità pubblica previsto nei prossimi anni. Che costringerà molti cittadini a doversi pagare le cure di tasca propria e ne spingerà tanti altri nel limbo già oggi molto affollato di coloro che non possono pagarsele. Sono solo briciole quelle concesse dalla legge di bilancio 2023 al personale della sanità pubblica. Poi c’è il disinteresse della politica nei confronti degli ‘angeli’ e degli ‘eroi’ che hanno evitato al Paese una Caporetto sanitaria ed economica. E l’assenza di un piano programmatico di riforma e di rilancio complessivo del Ssn. No poi alla regionalizzazione delle cure e la creazione del mercato sanitario tra Nord e Sud. Infine, la mancata risposta al confronto con le rappresentanze sindacali dei professionisti su cui si regge il Ssn”.

Aprire un tavolo per il rinnovo del contratto di lavoro

I professionisti, infine, chiedono al Governo e alle Regioni: l’immediata apertura del tavolo per il rinnovo di un contratto nazionale di lavoro sequestrato nelle stanze ministeriali. Poi l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei Paesi europei. E infine la depenalizzazione atto medico, riconsiderandolo autonomo scientifico e libero da ideologie.