I profughi ucraini spaesati in Italia, sulle chat dubbi e difficoltà: troppa burocrazia…

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Le incertezze nei profughi ucraini appena arrivati si vedono dalle loro conversazioni. La difficoltà nel trovare risposte, la ricerca di una sistemazione, un posto sicuro da poter chiamare casa almeno per un po’ e l’ansia per lo scadere del permesso di soggiorno perché senza documenti è impossibile fare tutto, anche affittare una stanza. Sulle chat degli ucraini arrivati in Italia da poco sono queste le preoccupazioni che serpeggiano tra i mille interrogativi e gli scambi di notizie. “Purtroppo le domande di ospitalità – dice a Stanislav un connazionale – vengono per lo più ignorate. Noi abbiamo fatto domanda al Comune di Firenze 24 giorni fa e non ci ha risposto nessuno”. Ma il Comune di Firenze spiega che l’accoglienza la gestisce la Prefettura che dopo una permanenza negli alberghi della Regione provvede a trovargli una sistemazione.

Una ucraina: non capisco queste leggi…

Le richieste di alloggio sono continue in tutta Italia. “Buongiorno, sto arrivando ad Acerra, mi potreste dare i numeri dei volontari? Avrei bisogno di trovare una sistemazione possibilmente con una stanza separata e la possibilità di cucinare”, scrive Svetlana. C’è poi chi come Dorina una sistemazione l’ha trovata ma solo temporanea. “Io ho un gatto, ho dove vivere fino alla fine di aprile poi dovrei affittare un appartamento”. Ma Natalia le spiega che “affittare un appartamento senza un permesso di soggiorno non potrà farlo”. Una cosa incomprensibile per Anna: “Quindi pur pagando non potrei affittare l’appartamento? Non capisco queste leggi, se fossi una turista non potrei affittare un appartamento senza il permesso di soggiorno”?

Solo la solidarietà della gente funziona

Ma insieme alla lingua sempre straniera della burocrazia sulle chat si parla spesso anche quella della solidarietà tra offerte di lavoro. Magari “come cuoco in un hotel con sistemazione e pasti in hotel anche per i figli del dipendente”. Oppure come “neonatologo, biologo e ostetrico con diploma ucraino e specializzazione” per una clinica di Palermo. Ci sono poi servizi gratuiti sia a livello nazionale come il dentista, grazie all’iniziativa “pane e denti for Ucraina”‘ (www.dentistamanager.it/pane-e-denti-for-ucraina), fino alle piccole iniziative locali come il parrucchiere di Palermo che offre “taglio o colore gratis per le donne ucraine. Basta che presentino il passaporto”.