I ristoratori accelerano: il coprifuoco? misura illogica e antidemocratica

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I ristoratori accelerano sul coprifuoco. “Credere nel coprifuoco è come credere nell’oroscopo: è una misura illogica, oltre che antidemocratica. L’asticella delle ore 22 va abolita e al comparto dell’ospitalità a tavola va data la possibilità di lavorare su tutte le ore canoniche, anche per evitare la concentrazione dei clienti”. Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, Movimento imprese ospitalità. “Oggi – ha ricordato – siamo al 129esimo giorno di restrizioni, quasi il doppio dello scorso anno, quando la politica e gli esperti si fecero trovare impreparati di fronte all’emergenza.

I cittadini vanno responsabilizzati, non terrorizzati

Ergo, bisogna cambiare rotta. I cittadini vanno responsabilizzati, non terrorizzati come avvenuto finora. E i piccoli imprenditori devono poter lavorare. Non si può blindare un comparto fondamentale per l’economia italiana e ce ne accorgeremo a emergenza finita del disastro creato perché non si vogliono monitorare le piazze e gli assembramenti. Uomini e mezzi per i controlli ci sono, ce ne siamo accorti durante il primo lockdown”. “Riguardo alle riaperture – ha spiegato – Mio Italia ha già chiesto di non dividere i locali fra serie A, con spazi aperti, e serie B, al chiuso.

Tutti i ristoratori devono poter riaprire

Anche perché i ristoranti, bar e pizzerie senza aree esterne sono il 50%. E poi il clima non è ancora così gentile, ed è diverso fra nord e sud della penisola. Tutto il comparto dell’ospitalità a tavola deve avere la possibilità di riaprire. E finiamola con le prese in giro. Sui mezzi pubblici le persone viaggiano incollate, tutti sanno e vedono, eppure nessuno, colpevolmente, dice nulla”.

Il sottosegretario Costa: coprifuoco alle 23

Anche il sottosegretario di Stato alla Salute ed esponente di Noi con l’Italia, Andrea Costa, si pronuncia. “Sono sempre più convinto che spostare il coprifuoco di un’ora sia una scelta di buon senso. Trovo poco ragionevole, infatti, non prendere in considerazione la proposta di posticiparne l’inizio dalle 22 alle 23. Un’ora in più non comporterebbe nulla dal punto di vista dei contagi e rappresenterebbe piuttosto un’ulteriore messaggio di fiducia per il tessuto economico tutto e per i tanti imprenditori e famiglie che si stanno riorganizzando per ripartire”.

Siamo entrati in una fase nuova delle riaperture

“Tale modifica – continua – permetterebbe alle moltissime attività economiche che operano la sera di erogare i servizi in condizioni migliori. Penso alle cene dei ristoranti all’aperto, agli eventi culturali o agli spettacoli. A meno che non vogliamo inventare la formula dei film serali al cinema in due giorni: il primo tempo una sera e il secondo la giornata successiva”. “Dobbiamo essere consapevoli – conclude – di essere entrati in una fase nuova di riaperture, dalla quale non tornare indietro. Sono convinto che i cittadini, come già nei mesi scorsi, sapranno dimostrare coscienza e responsabilità nell’affrontare questo nuovo percorso graduale che presto ci permetterà di tornare alla vita normale”.