I ristoratori furiosi: con il Green pass i tavoli rimangono vuoti, è un disastro

bar e ristoranti in perdita

Ristoratori furiosi col governo. “L’avvio dell’obbligo di green pass, da oggi obbligatorio per consumare al chiuso in bar e ristoranti, si sta rivelando un disastro, tra malfunzionamenti dell’app deputata a scansionare il certificato. E clienti che fanno resistenza e tavoli che – in questa situazione di incertezza – rimangono vuoti”. A dichiararlo è Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet, l’associazione che riunisce ristoranti, bar e le altre imprese della somministrazione aderenti a Confesercenti.

Incertezza tra i clienti, il gestore non è un poliziotto

“Come temevamo, l’introduzione dell’obbligo ha creato incertezza sugli avventori, che preferiscono evitare complicazioni e scelgono di consumare solo all’aperto, ignorando le sale interne. Ci sono state anche reazioni scomposte, – aggiunge – che hanno creato difficoltà i gestori, che si trovano contro ogni logica in un ruolo di agente di pubblica sicurezza. Un ruolo su cui, oltretutto, non abbiamo avuto i necessari chiarimenti. A partire dalla questione del controllo del documento per verificare che l’identità di chi presenta il green pass: a chi tocca, e con quale autorità? Al danno si aggiunge poi la beffa delle diffico

Il Green pass sta creando problemi organizzativi enormi

“L’auspicio è che la situazione si normalizzi presto, perché non sarebbe sostenibile proseguire in questo modo – sostiene il presidente Fiepet -. Il green pass sta creando anche problemi organizzativi. A seconda delle dimensioni del locale, occorre destinare un dipendente o due al controllo, un ruolo spesso non gradito dai lavoratori. Servono chiarimenti sulle modalità e sulle responsabilità di operatori e imprenditori: ogni errore potrebbe avere conseguenze salate, con sanzioni onerose che arrivano fino alla chiusura del locale. Sanzioni che, in considerazione della situazione, andrebbero sospese almeno in questa fase d’avvio, come del resto accaduto in Francia”. Difficoltà tecniche riscontrate nell’utilizzo della App dedicata alla scansione elettronica del certificato, per la quale è necessario avere uno o più smartphone dedicati di ultima generazione o quasi”.