Il 1° gennaio su RaiTre docufilm su Giorgio Gaber nell’anniversario della scomparsa

giorgio gaber

Nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Giorgio Gaber, Rai Documentari dedica la prima serata su Rai3 all’artista, mandando in onda il 1° gennaio alle 21.20 con il docufilm ‘Io, noi e Gaber’, diretto da Riccardo Milani e coprodotto con Luce Cinecittà e Atomic, che è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma e poi proiettato nelle sale cinematografiche, dove ha raggiunto oltre 80.000 spettatori nei suoi giorni di programmazione (il 6, 7 e 8 novembre con ripresa il 12 e 13 dicembre). Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita del Signor G, “Io, noi e Gaber” è un ritratto e un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica.

Dagli esordi ai sodalizi con Celentano e Jannacci

Dagli esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio con Enzo Jannacci ai duetti con Mina e con Maria Monti, dagli anni della popolarità tv al palcoscenico con l’invenzione con a Sandro Luporini del Teatro-Canzone, espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, il Teatro Lirico di Milano che oggi porta il suo nome. Al docufilm partecipano Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Jovanotti, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino & Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani, Giulio Rapetti ‘Mogol’, Michele Serra.

Giorgio Gaber da vedere e ascoltare, adesso più che mai

“Il viaggio al cinema di “Io, noi e Gaber” è bellissimo – dice il regista Riccardo Milani -. Un’avventura che è partita dall’idea di dire grazie a Gaber e che giorno dopo giorno ha preso la forma di un grazie collettivo. Riproporlo al grande pubblico, proprio nella ricorrenza della sua scomparsa, credo sia il modo più bello di ricordare Giorgio Gaber, adesso più che mai, perché intercetta il meglio di ognuno noi: il senso critico, il concetto di libertà, il coraggio, il senso della comunità, la passione civile. Ci sveglia dal torpore e ci fa rialzare la testa”. “Io, noi e Gaber”, spiega Fabrizio Zappi direttore di Rai Documentari, “rappresenta il commosso omaggio che dedichiamo a uno dei più grandi artisti italiani del dopoguerra.

Attraversò diversi decenni della storia sociale e culturale del nostro Paese

Raccontare la sua brillante carriera ci ha consentito di ripercorrere diversi decenni della storia sociale e culturale del nostro Paese, creando un peculiare intreccio tra biografia e storia che rappresenta una delle cifre editoriali della Direzione Documentari. Grazie alla fondamentale partecipazione di sua figlia, Dalia Gaberscik, e alla regia di Riccardo Milani, il documentario fa emergere un ritratto più intimo e personale dell’artista, che rafforza il grande affetto che il pubblico italiano ha sempre dimostrato per lui, come l’accoglienza alla Festa del Cinema di Roma e il successo nelle sale cinematografiche hanno nuovamente dimostrato”.

Gaber rappresenta un prezioso patrimonio condiviso degli italiani

Per Zappi, “il linguaggio del documentario permette di consolidare ancor più la memoria collettiva intorno a canzoni che hanno rappresentato, e rappresentano ancora oggi, un prezioso patrimonio condiviso degli italiani. L’evento televisivo del 1° gennaio ha un duplice significato: se da una parte chiude le celebrazioni per il ventennale della scomparsa di Giorgio Gaber, dall’altra inaugura la stagione televisiva del 2024 e credo che nessuno meglio di lui possa rappresentare un modello per la televisione di domani”.