Il Bioparco di Roma riparte per due giorni a settimana: è già un inizio

bioparco roma (2)

Riparte, sia pure parzialmente, il Bioparco di Roma, lo zoo, il giardino zoologico, come si diceva prima. “Rispetto altri parchi natura e soprattutto rispetto allo scorso anno ora abbiamo la possibilità dell’apertura infrasettimanale per due giorni. Ma dobbiamo stare chiusi il fine settimana. Per noi è una fortuna perché possiamo gestire un minimo di flusso di visitatori che insieme al contributo del Comune di Roma fa sì che il motore della macchina del Bioparco non si fermi ed è essenziale che funzioni”. Lo ha detto all’Adnkronos Francesco Petretti, presidente della Fondazione Bioparco di Roma. “Quest’anno perderemo di nuovo le risorse dei flussi di queste belle giornate primaverili e pasquali, ce ne faremo una ragione.

Totale sicurezza per le visite al Bioparco

Le visite al Bioparco si svolgono in totale sicurezza e nel rigoroso rispetto di tutte le norme anticontagio. Mascherine, gel igienizzante, distanziamento e sanificazioni delle vari postazioni e ingressi contingentati. – ha aggiunto Petretti -. Le risorse sono importanti perché dobbiamo effettuare degli interventi di ammodernamento importanti”.”Al momento, per le aperture infrasettimanali sono soprattutto visitatori romani, nessuno straniero nè da fuori regione. Il pubblico romano ci dimostra il suo grande affetto sostenendoci in questo momento difficile durante il quale la macchina continua a lavorare. La gestione di un parco non si ferma mai. E la cura degli animali è continua, sempre in piena attività”.

Anche alcuni animali risentono dell’assenza dell’uomo

Gli animali? “Non ne hanno risentito molto, sì il pubblico, il flusso è una componente importante della vita degli animali. La presenza, il rumore, il movimento, gli odori sono tutti elementi che fanno parte dell’ambiente in cui vivono, ma nello stesso tempo anche la tranquillità e la solitudine sono importanti. Poi ci sono animali che sono abituati e altri che invece cercano l’uomo. Dipende anche dalla specie, per esempio le giraffe e alcuni primati soffrono della mancanza dei visitatori – ha concluso Petretti -. Ma ci sono i guardiani del parco bravissimi che li tengono occupati, tengono gli animali in attività nascondendo ad esempio il cibo tra gli alberi o altri nascondigli in modo che lo debbano cercare. Insomma, come se li facessero giocare per farli muovere il più possibile”.