Il commercio e i ristoratori ancora in crisi. E con variante Omicron e caro bollette la primavera mette paura

L’allarme lo lancia direttamente Confcommercio. Con i dati della FIEPET di Roma che spiegano come stanno andando le cose. Nonostante la ripresina di Natale, con un più 15% nei consumi infatti, la primavera non si preannuncia rosea. Nel 2021 il segno meno sui fatturati ha superato il 30%. E l’anno prima c’è stato il disastro del lockdown. Ora ci si mette anche il caro bollette, e la variante Omicron. Che allontana di nuovo i clienti da negozi e ristoranti. Così è forte la richiesta al Comune e al governo di nuovi incentivi. Come la proroga del blocco della tassa di occupazione del suolo pubblico fino a tutto il 2022. E un intervento sulle bollette. Ma anche a livello psicologico serve intervenire.  Perché molti commercianti sono davvero in crisi e disperati. Come spiega Romolo Guasco, direttore della Confcommercio cittadina.

 Lo sportello psicologico per i ristoratori in crisi

Dall’inizio del lockdown in tanti ristoratori sono stati costretti ad abbassare la serranda definitivamente. All’origine delle chiusure la crisi economica che in parte ha svuotato i portafogli, e in parte ha colpito la psiche e le fragilità. Per rispondere alle richieste di aiuto e sostenere commercianti e imprenditori è nato – a pochi mesi dalla pandemia – lo sportello ‘Mi Reinvento’ targato Confcommercio e gestito da Maria Rita Accatino, psicologa e psicoterapeuta, oltre che consulente presso il tribunale penale e civile di Roma, voluto da ‘Terziario Donna’.

Lo sportello si è implementato nel periodo successivo con lo scopo di ampliare il ventaglio di consulenze da rivolgere agli associati: “Abbiamo aperto lo sportello per fronteggiare inizialmente le conseguenze della crisi economica, poi abbiamo implementato a seguito dell’esplosione della pandemia e delle problematiche ad essa connesse”. Per Accatino, infatti, i problemi lavorativi si ripercuotono anche nella vita di coppia e nell’equilibrio familiare.

“Rappresentiamo una soluzione ponte – ha spiegato – La prima consulenza è gratuita, poi l’associato viene indirizzato allo specialista di riferimento che può essere un avvocato, un immobiliarista, a seconda delle problematiche”. Secondo i dati forniti da Accatino sono più le donne ad aver chiesto un aiuto rispetto agli uomini, in entrambi i casi si tratta di commercianti, imprenditori, di singoli ma anche di aziende che vogliono sostenere i dipendenti. Tra le problematiche più diffuse, la crisi economica, l’avvento e l’utilizzo dell’e-commerce soprattutto per commercianti più anziani, conflitto generazionale. La sede dello sportello è in viale Beethoven, in zona Eur. Il servizio è dedicato agli associati di Confcommercio.

La protesta clamorosa dei ristoratori. “Spegniamo la luce per non spegnere il lavoro”

A complicare la vita dei ristoratori, già provati dalla crisi pandemica, anche il ‘caro bollette’ su luce e gas. Per dire ‘no’ a tutto questo, i ristoratori del Centro storico, riuniti sotto la sigla ARCS – Associazione Ristoranti Centro Storico di Roma – hanno aderito alla protesta contro il caro bollette di luce e gas andata in scena la sera di giovedì tra le strade della Capitale.

Per un’ora gli addetti ai lavori hanno spento le luci dei loro locali unendosi in un’unica voce: ‘Spegniamo la luce per non spegnere il lavoro’. L’iniziativa dal titolo ‘Blackout dinner’ – nata a Milano da un’idea di Andrea Graziano – ha visto la partecipazione di molti altri ristoratori in tutta Italia. Già perché gli aumenti decisi dal Governo Draghi rischiano di mettere in difficoltà non solo l’attività di ristorazione ma l’intero indotto.

“Ci troviamo di fronte ad un rincaro che non può essere del 200% rispetto a ottobre 2021, soprattutto dopo i due anni trascorsi con la pandemia. Il comparto è destinato a morire e con noi tutta la filiera e tutti i dipendenti” ha commentato Lorenzo Lisi del Ristorante Pierluigi a margine della protesta. “Gli aumenti sono visibili su ogni segmento della filiera: fornitori dell’agroalimentare, carne, pesce, pane, uova, ma anche i semplici trasporti sono aumentati di costo oppure il cartone per i contenitori e così via. Con prezzi alle stelle e inflazione senza freni, un intero comparto va allo schianto. Aumentare i prezzi al nostro pubblico non sarà la soluzione, in quanto i rincari luce e gas arriveranno anche a loro” ha precisato.