Il Comune di Roma contro i commercianti, l’assessore di Gualtieri: “No alla proroga sui dehors”

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Ancora una volta il Comune di Roma a guida Gualtieri si dimostra nemico dei commercianti. Se il Governo punta con un emendamento a dare linfa ai commercianti prorogando fino a dicembre 2024 le occupazioni di suolo pubblico con le pedane che erano installate per il covid, il Campidoglio per voce del suo assessore al Commercio dice no alla scelta invocata da Fratelli d’Italia.

L’assessore contro il commercio

Adducendo tra l’altro scuse impalpabili: se il Governo non lo avesse capito la pandemia è finita, aveva tuonato Monica Lucarelli. Peccato che lei non abbia capito che dopo la pandemia c’è stato il caro energia che costa ai commercianti molto più delle misure pandemiche. Il Comune di Roma non ha mosso un dito per andare incontro ai commercianti e il Governo deve metterci la classica toppa perché gli enti locali si barricano dietro la mancanza di fondi. Facile così. Specialmente se, come accade a Roma, per fare un regolamento sulle Osp si stia aspettando da due anni.

Intervista al Corriere

La proroga al 31 dicembre 2024 per le maggiori Occupazioni di suolo pubblico (Osp) destinate ai tavolini e ai dehors di bar e ristoranti, come previsto da un emendamento al dl Concorrenza, “sarebbe la mazzata finale per chi opera nel rispetto delle norme”. Lo ha detto l’assessora al Commercio di Roma, Monica Lucarelli, in una intervista al quotidiano “Il Corriere della sera”. “L’impressione – ha aggiunto – è che il dl al quale si aggancia la bozza di emendamento sia un’ulteriore pezza di appoggio per prorogare le Osp, nonostante l’emergenza sia finita da un anno e mezzo e non sussistano più i requisiti di contigibilità e urgenza. Procedere a colpi di deroghe ha creato un effetto distorsivo, una deregulation che ha favorito chi fa commercio di pessima qualità e non rispetta le prescrizioni penalizzando chi opera in modo corretto”.

Sito Unesco

In particolare, per quanto riguarda Roma che “ha un sito Unesco grande come una media città italiana” secondo Lucarelli “è una follia che la si tratt alla stregua di qualsiasi altro Comune”. In ogni caso, se la proroga dovesse essere approvata, a Roma “non faremo più sconti a nessuno: le regole vanno rispettate”, ha concluso.

Ma i controlli?

Per evitare che ci siano i furbi che contrastano i commercianti onesti basta fare i controlli. Cosa che il Campidoglio puntualmente non fa. Quindi, invece, di fare inutili appelli alla Meloni basterebbe mettere squadre di vigili che operano seriamente e attuare la legge regionale che prevede la chiusura per irregolarità recidive. Ma il Municipio che invoca lo stop ai tavolini non attua le norme e quindi tutto resta com’è: un caos.

Le associazioni

Per fortuna le associazioni di categoria sono tutte contro l’assessore anti-dehors: da Confcommercio a Confesercenti è un coro di si all’emendamento del Governo. Anche perché sarebbe curioso vedere come un Comune che non sa risolvere i problemi più elementari andrebbe a incidere sulle rimozioni delle centinaia di pedane presenti in città. Nella Roma dei sogni di Gualtieri forse si troverebbero le risposte. Che puntualmente non arrivano mai.

Tana per la Lucarelli

“Il copione del Campidoglio é sempre lo stesso. Si lamentano delle proroghe, ma rimandano ogni soluzione possibile per risolvere il problema. È da tempo, infatti, che parlano dell’emanazione di un regolamento che poi però puntualmente svanisce a causa di frizioni interne al partito o perché non condiviso dalle categorie interessate o dai residenti”. È quanto dichiara in una nota il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Trasparenza, Federico Rocca. “Insomma pur di non affrontare nel merito la questione, preferiscono prendersela con il Govermo che ha solo il merito di cercare di garantire i diritti e il lavoro di tanti operatori del settore. Il Campidoglio quindi ci dica qual è il piano che hanno in mente e convochi quanto prima un tavolo per affrontare definitivamente la problematica osp – aggiunge Rocca -. Aspettare furbescamente la scadenza delle proroghe senza fare nulla per tornare semplicemente alla situazione precedente non è un piano non è un riordino, non è una proposta, non è un regolamento ma è solamente una fuga dalle proprie responsabilità”, conclude.