Il coronavirus fa avverare il sogno di Bonafede: processi a porte chiuse
Il coronavirus sta con il ministro Bonafede. Che sogna di avere processi in cui sia presente solo l’accusa. Senza quei rompiscatole di avvocati che fanno perdere tempo. Trovano cavilli giuridici. Portano le cause verso il rischio della prescrizione. La sua contestatissima riforma della prescrizione è in vigore e per un pelo non ha fatto cadere il governo. Con i renziani e le opposizioni sul piede di guerra. Ma ora ci pensa il coronavirus a dare una mano.
E così a Roma si arriva all’èra dei processi a porte chiuse. Poca gente, per carità, perché avvocati, parti civili e testimoni potrebbero essere infetti. Per non parlare degli imputati che già partono male, visto che lo stesso ministro qualche tempo fa si era fatto scappare la celebre frase. Nessuno che sta in carcere è innocente. Come se nel nostro sistema gli errori giudiziari non esistessero. E non avessero fatto vittime illustri. Ma ora si è andati oltre.
Tribunali a porte chiuse
Processi a porte chiuse quindi. Come avviene per il calcio, ma almeno li c’è la diretta Sky. E non si decide sulla libertà delle persone. La circolare della presidenza della Corte di Appello di Roma di oggi non lascia spazio a dubbi. Sotto la voce ulteriori disposizioni per la prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19 sono scritte le nuove regole che almeno fino a fine marzo varranno in tribunale. Processi civili o penali poco importa. Il virus non fa preferenze. E neanche la Corte.
Vietati gli assembramenti nelle Aule di udienza
Saranno vietati da domani gli assembramenti nelle aule di udienza, e viene da ridere per chi sappia di cosa stiamo parlando. I tribunali di Roma alla mattina presto sono già una bolgia dantesca e gli avvocati sono spesso costretti a sostare con i propri clienti in corridoio. O a discutere le cause stipati in piedi come su un autobus nell’ora di punta. Ora si pretende di svuotare tutto, neanche fossimo a una scuola di magia. Ma le prescrizioni contenute nella circolare non finiscono qui. Bisognerà passare e transitare velocemente anche nelle stanze previste per accogliere i difensori, e sarà vietato almeno per ora portare in tribunale praticanti e collaboratori. Serve un fascicolo in cancelleria o bisogna depositare un atto? Per carità, solo in via telematica. E immaginiamo il server già sovraffollato come reagirà a questo nuovo bombardamento di dati. Se si bloccherà gli avvocati che dovranno fare?
Nuove regole anche nel penale
E le nuove regole varranno almeno fino a fine marzo anche nel processo penale. La Corte di Appello invita i Presidenti dei Tribunali a concordare con i Presidenti delle Sezioni penali fasce orarie prestabilite e differenziate per la trattazione dei processi. E a limitare il più possibile l’accesso agli uffici da parte del pubblico e degli avvocati. Considerato che in media un penalista entra in tribunale alle nove di mattina e se va bene la causa viene discussa nel primo pomeriggio, è facile immaginare quello che potrà accadere. Forse sarebbe stato meglio fermare tutto, tranne ovviamente che per i reati più gravi. Ma anche qui ha prevalso la ragion di Stato. Processi sì, ma senza troppa gente a dar fastidio. Finalmente in silenzio e a porte chiuse. Come dire, dove non ha potuto il ministro Bonafede, è arrivato il coronavirus.