Il Corrierone si schiera ancora con la sinistra. Intervista “inginocchiata” a Speranza: ma le domande vere non le fa

speranza ondata coronavirus (2)

Non ci sorprende. Come sempre, il Corrierone nazionale si schiera con la sinistra, nella speranza forse di fermare l’emorragia di lettori. In un’intervista “inginocchiata” a dire poco al ministro – presto ex – della Salute Roberto Speranza, il Corriere evita di porre le domande più interessanti per i cittadini, giacché riguardano l’utilizzo dei loro soldi. “Invito tutti alla riflessione. So che è molto dura, i toni forti di Conte e la posizione ferma del Pd danno il quadro di una rottura oggi insanabile. Ma continuerò a dire fino all’ultimo che l’avversario è la destra e che dividendo il campo dell’alternativa la stiamo favorendo. A tutti chiedo di non sottovalutare le conseguenze di questa spaccatura nei collegi”. Così infatti Roberto Speranza al Corriere della Sera.

Più che alla pandemia Speranza pensa ai collegi che perderanno

Speranza, come tutta la sinistra, ha il terrore di una eventuale vittoria del centrodestra, e la confida al Corriere. “Questa pessima legge elettorale premia la capacità di unirsi. La destra, dopo essere stata divisa durante l’esperienza del governo Draghi, ha cercato la strada del voto e si è riunita con un accordo di potere che la rende molto competitiva. Noi abbiamo fatto il contrario, siamo stati tre anni insieme e ora ci siamo divisi”. Tra tecnicismi e paura, Speranza incita la sinistra all’ammucchiata. “Eppure i sondaggi sono chiari. Per Pagnoncelli i partiti di centrodestra sono al 45%, il centrosinistra è al 33% e il M5S pesa circa 11%”. Un fronte anti-Meloni? “Bisognerebbe evitare di lasciare alla destra una prateria nei collegi. Non si tratterebbe di fare alleanze o coalizioni. La legge elettorale prevede solo apparentamenti”, conclude Speranza.

Speranza ci parli dei benefici ai suoi fedelissimi a due mesi dalle elezioni

Ma quello che il Corriere avrebbe dovuto chiedere al ministro è ben altro. Ossia, come mai dopo aver sottoposto a restrizioni, spesso inutili e cretine, il Paese, oggi Speranza benefica con indennità varie i suoi più stretti collaboratori del ministero? Speranza ha poi aumentato le assunzioni nel ministero, ma non quelle dei medici sul territorio, cosa che causerà lo sciopero degli stessi medici, ormai allo stremo. E almeno una domandina sui suoi fedelissimi, tra cui il compagno di scuola Lo Russo, messi in posti-chiave, il Corriere la avrebbe potuta fare. Ma poi, oltre alle nomine dei nuovi direttori generali e altro, tutto questo era necessario farlo a due mesi di distanza dalle elezioni politiche che vedranno la partenza di Speranza? E ora chi sarà il prossimo a usare il Corriere per un appello all’unità delle sinistre? Che tristezza…