Il Covid ferma i processi. Domani riaprono i Tribunali ma per l’arretrato è allarme rosso

Foto: Michele Prestipino

Il covid 19 sta creando enormi problemi alla macchina giudiziaria. Con dei ritardi colossali sulla lavorazione delle pratiche e dei fascicoli. E con il rischio di non riuscire a smaltire l’arretrato neppure entro il prossimo anno. A lanciare l’allarme è stato in un certo modo lo stesso Capo della Procura di Roma Michele Prestipino. Quando con una circolare dello scorso luglio ha dato le indicazioni su come procedere ai Pubblici Ministeri e agli Uffici giudiziari. In caso di reati come furto aggravato, ricettazione, violenza e resistenza a pubblici ufficiali ed altri simili che prevedono la citazione diretta a giudizio infatti si ferma tutto. E i PM non devono almeno per ora inoltrare all’Ufficio la scansione dei relativi fascicoli. Il motivo? L’enorme arretrato che porta a privilegiare lo svolgimento dei processi per i reati più importanti. Per intenderci, quelli per cui sia prevista l’udienza preliminare. I soggetti esterni che collaboravano con la Procura per le scansioni dei fascicoli cartacei sono rimasti fermi causa covid fino a giugno, ha chiarito Prestipino. E per recuperare il tempo perduto per l’emergenza sanitaria le udienze rimaste in sospeso saranno fissate da gennaio a dicembre del 2021. In modo da razionalizzare le scarse risorse disponibili.

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Processi lumaca, la Procura di Roma calcola un anno e mezzo per smaltire l’arretrato post covid 19

I tanti processi fermi o sospesi per carenza di personale rischiamo di subire un ulteriore rallentamento. Infatti si calcola che ad oggi gli 87 Pubblici Ministeri in servizio presso la Procura di Roma abbiano già un arretrato di circa 50 fascicoli ciascuno. Che dovranno essere lavorati e scannerizzati. Per essere poi inviati telematicamente all’Ufficio. Si tratta quindi di oltre 4000 faldoni, ciascuno con centinaia di pagine. Tra informative di Polizia giudiziaria, intercettazioni, interrogatori, sommarie informazioni e chi più ne ha più ne metta. Ecco perchè dalla stessa Procura calcolano che sarà possibile smaltire questo enorme arretrato con una sorta di ‘corsia preferenziale’ da gennaio a dicembre del 2021. Mentre per i reati più gravi si va avanti, ma sempre tra mille difficoltà.

Da domani riaprono i Tribunali. Ma saranno lavorati solo i reati più gravi e gli atti urgenti

I Tribunali riapriranno da domani ma saranno lavorati solamente i fascicoli relativi ai reati più gravi. Come omicidi o lesioni causati anche da incidenti stradali. O casi di corruzione e di abuso di ufficio. Anche gli atti urgenti che riguardano i detenuti o i procedimenti con sequestri preventivi non dovrebbero subire particolari rallentamenti. Ma lo stesso Procuratore di Roma Prestipino sembra mettere le mani avanti. Quando sottolinea come ci siano enormi difficoltà anche nello smaltimento del carico urgente. Causa emergenza covid, certo. Ma proprio alla luce di quanto sta succedendo, forse bisognerebbe fare una riflessione anche sulla recente riforma Bonafede. In quella parte che abolisce la prescrizione in caso di condanna dopo il primo grado di giudizio. Perché adesso si rischia davvero il fine pena mai. Alla faccia della presunzione di innocenza, che dovrebbe caratterizzare l’amministrazione della giustizia in un Paese che si vanta di essere la culla del diritto.
https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_agosto_31/dal-furto-ricettazionedalla-resistenza-rissa-processi-fermi-covid-6a75dab8-eb55-11ea-a81e-046321e92fb6.shtml