Il Covid ha peggiorato le condizioni di vita di 7,6 milioni di italiani

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Un Natale più povero un numero sempre maggiore di italiani? Sono 5 milioni gli italiani che hanno difficoltà nel mettere in tavola pasti decenti e 600mila le persone che si sono aggiunte ai poveri. A dirlo è il secondo rapporto Censis – Tendercapital sui buoni investimenti dal titolo “La sostenibilità al tempo del primato della salute”. Il rapporto ha evidenziato come siano 7,6 milioni le famiglie che hanno subito un peggioramento del tenore di vita. Oltre 23 milioni quelle che hanno dovuto fronteggiare delle difficoltà con redditi familiari ridotti. 2 milioni gli italiani che sono già stati duramente colpiti nella prima ondata della pandemia e 9 milioni coloro che hanno integrato i redditi da familiari o banche.

Italiani sempre più in affanno

Dal rapporto emerge quindi “l’immagine di una società in affanno, che a causa della pandemia vede ampliare le proprie disparità. Così la sostenibilità sociale, che si intreccia con quella ambientale ed economica, in futuro non potrà più affidarsi al solo intervento dello Stato – spiega Censis – ma dovrà contare sui buoni investimenti di una finanza capace di trasferire risparmi all’impatto sociale”. “La coesione sociale è un presupposto della crescita, come un buon welfare – è il commento del presidente Censis Giuseppe De Rita. Farli sentire con le spalle protette, per salute e futuro dei figli, è il modo migliore per rassicurare gli italiani. La pandemia ci lascerà una società impaurita, più diseguale, alla ricerca della crescita. Non sarà lo stato a debito a lenire le sofferenze, ci vorrà lo sforzo di tutti i soggetti, le imprese e i mercati”.

Nel 2020 aumentate le disparità sociali

“Il 2020 è stato ed è tuttora un anno senza precedenti, con sfide estremamente complicate in termini sanitari ed economici – sostiene il presidente di Tendercapital, Moreno Zani. Non dobbiamo però dimenticarci delle conseguenze a livello sociale della pandemia, che rischiano di diventare davvero gravi. Aumento delle disparità sociali, gender gap, paure e incertezze. Gli italiani indicano chiaramente che una società inclusiva, sostenibile, equa è la priorità del nostro tempo, con grande sensibilità sociale. Il rapporto evidenzia questi aspetti”.

Aumentata la disoccupazione tra le donne

In particolare il rapporto evidenzia un avanzamento del gender gap sul fronte del lavoro femminile. Il 34,8% delle donne che lamenta un peggioramento del proprio impiego, mentre è il 23,9% degli uomini a dire lo stesso. Ai dati sulle diverse condizioni lavorative percepite, si aggiungono quelli sull’occupazione per cui con l’emergenza sanitaria persiste. Anzi, si è aggravata ulteriormente la penalizzazione delle donne nel mercato del lavoro. Infatti, nel secondo trimestre 2020, il tasso di occupazione delle donne è pari al 48,4% (-2,2% rispetto al 2019), mentre quello degli uomini arriva al 66,6% (-1,3%). Per il 65,1% degli italiani una società sostenibile, che rispetta i diritti delle persone, è la priorità del nostro tempo, e il valore arriva al 66,7% tra i laureati.

La tutela dell’ambiente penalizza gli italiani deboli

Guai, allora, a promuovere la sostenibilità ambientale a suo scapito, danneggiando i più deboli economicamente. Infatti, per il 76,4% degli italiani le misure di tutela dell’ambiente hanno penalizzato chi ha meno risorse. Il 53,2% (è il 61,2% tra i bassi redditi, il 56,9% tra i millennial) è contrario all’introduzione di alte tasse per auto, moto e caldaie considerate inquinanti. Infine, il 74,6% (80,4% tra i millennial, il 78,6% tra i laureati) è contro l’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici per finanziare l’acquisto di mezzi non inquinanti.