Il covid ha scatenato un nuovo tipo di denunce: dalle negazioniste ai contagi nelle rsa

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Denunce su denunce. In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, sono emerse denunce per così dire atipiche, illustrate nei giorni scorsi. Riguardano sia le misure adottate dalle istituzioni sia la diffusione stessa del virus. In ogni caso si tratta di un fatto nuovo, che i magistrati non hanno mancato di rilevare e di osservare. “La sopravvenienza di procedimenti in materia di colpa professionale in vario modo connessa al Covid è rilevante sotto l’aspetto sia quantitativo sia qualitativo”. Lo dice il Procuratore generale della Corte di Appello di Roma Antonio Mura nel suo intervento in occasione della cerimonia di Inaugurazione dell’anno giudiziario.

Denunce anche di segno diametralmente opposto

“Colpisce come nei confronti delle varie autorità pubbliche titolari di poteri di decisione sia cospicua l’entità di denunce tra loro di segno diametralmente opposto. Circa mille denunce lamentano l’inadeguatezza delle iniziative adottate per limitare la diffusione della pandemia. Circa 500 contestano, invece, la legittimità delle misure restrittive disposte per garantire il distanziamento con tesi negazioniste”. “Una parte di queste denunce – aggiunge il procuratore generale – riunite in un unico procedimento, è stata inoltrata dalla Procura di Roma al Tribunale per i ministri, con richiesta di archiviazione. Altre serie di denunce hanno riguardato filoni particolari, come quelle sui contagi nelle Rsa e nelle case di riposo o altre strutture sanitarie”.

Molte le accuse di epidemia colposa, di difficile accertamento

“Va in generale rilevato – prosegue il pg di Roma – che la stessa fattispecie di epidemia colposa presenta, per la sua struttura, evidenti difficoltà di accertamento. Specialmente in punto di nesso causale, per cui le indagini si sono rivelate particolarmente laboriose anche per la parte ancora in corso di accertamento. Tuttavia in alcuni casi sono emersi elementi che hanno portato a formulare addebiti di omicidio colposo con riferimento a singoli pazienti sulla base di ricostruzione di condotte specifiche e di un concreto nesso causale con il singolo decesso”. Un filone, insomma, ancora tutto da scoprire.