Il Covid non rallenta la sua furia: superati i 110mila morti in Italia, oltre mille contagi e Roma

Sono 21.932 i nuovi casi di Covid riscontrati oggi in Italia dopo aver analizzato 331.154 tamponi, con l’indice di positività che si attesta intorno al 6,6%. Nelle ultime 24 ore si registrano altri 481 morti, che portano il totale delle vittime a 110.328 da inizio pandemia. Salgono i ricoveri in terapia intensiva dove ci sono ora 3.704 persone (+23 da ieri), con 232 nuovi ingressi. Sono 2.953.377 i guariti in totale (+19.620), mentre 565.295 gli attualmente positivi (+1.816). Questi i dati del bollettino odierno sui contagi covid fornito dal ministero della Salute, consultabile anche sul sito della Protezione civile. In Lombardia quasi 4.000 nuovi casi. Campania oltre quota 2.000, Piemonte e Lazio vicini. A Roma 1.000 contagi, oltre 1.200 tra Milano e provincia
Boom di decessi Covid nel Lazio, 43
“Oggi su oltre 15 mila tamponi nel Lazio (-1.720) e oltre 19 mila antigenici per un totale di oltre 34 mila test, si registrano 1.918 casi positivi (+80), 43 i decessi (+10) e +1.782 i guariti. Aumentano i casi, i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 12%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 5%. I casi a Roma città sono a quota mille”. Lo riferisce l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Nelle province si registrano 369 casi e sono nove i decessi.

Preoccupano le terapie intensive
“I numeri di occupazione delle terapie intensive sono, adesso, decisamente alti ma, dalle nostre osservazioni di queste ore, l’andamento del trend non sembra più essere in costante ascesa, come nelle scorse settimane. La nostra speranza è che questi segnali si confermino, e che, tra non molto, inizi l’agognata fase di discesa della curva”. E’ la previsione di Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, Aaroi-Emac che commenta i nuovi dati del monitoraggio della cabina di regia dai quali emerge una aumentata pressione sulle terapie intensive.