Il delirio di Caldarola: “Quelli di destra non sono avversari ma nemici”

Qualcuno deve avere hackerato il profilo Facebook di Peppino Caldarola, ex deputato dalemiano e direttore de L’Unità. Oppure il caldo di Ferragosto ha avuto effetti devastanti. Difficile ipotizzare una seconda ipotesi.

“Non sono più i tempi di Almirante e Berlinguer”

Leggete il suo post violento e pericoloso e rabbrividite. “Non era mai accaduto che in un momento cruciale della vita nazionale le forze politiche e socali non trovassero una solidarietà nazionale. Non un governo di solidarietà nazionale, ma una intesa sul da farsi per ridurre la pena per i cittadini. Questa volta non c’è mai stato il tentativo. La contrapposizione è stata ed è feroce fino al punto che il capo dell’opposizione vorrebbe mettere in galera il premier per i morti Covid e che finanche un seguace di destra minacci impunemente di morte un ministro. Negli anni repubblicani gli scontri ci sono stati e assai duri. Tuttavia, come dimostrò l’omaggio di Almirante al feretro di Beringuer e di Pajetta a quello del capo missino, sapevamo di far parte tutti di un’unica comunità nazionale. La destra di oggi è invece stabilmente collocata sull’aspirazione di provocare una guerra civile. La sinistra che sta dando prova in questi giorni di grandi incertezze, una sola non deve mollare: la battaglia contro la destra deve diventare l’asse fondante della nuova stagione”.

“Basta fioretto, Salvini e Meloni sono traditori della patria”

Quindi la dichiarazione di guerra. “Ho amici a destra, mi dispiace per loro: non sono più avversari con cui discutere ma nemici. Nè esistono differenze fra Salvini e Meloni. Hanno gli stessi obiettivi distruttivi. ,L’irrisione stolta di ogi iniziativa di governo, la vellicazione di tutte le aree no vax pure convinte che il Covid sia passato, fanno di questa area, assai ben sostenuto da intellettuali un tempo liberali, veri pericoli nazionli. Si accetti la realtà: questo paese non avrà mai più su temi cruciali una politica convergente, la guerra sarà continua. E se sarò continua è ora che la sinistra finisca di combattere col fioretto. E’ in gioco il destino del paese. Non chiamiamola battaglia antifascista ma il senso è che bisognerà combattere su ogi terreno di lotta contro la destra che sta tradendo gli italiani”.

La risposta a Caldarola: “Qui a destra ce la stiamo facendo sotto”

E su Facebook piovono commenti più sensati di quelli di Caldarola.  Scrive Maurizio Ballone: «Che significa di preciso che è finita la fase della discussione, con i suoi amici di destra ?! Se non con il dialogo, con quali strumenti ritiene che debba proseguire il confronto ?! Con i nemici è lecito ricorrere alla violenza ? Alle costruzioni fisiche ? Ritiene che della destra debba “occuparsi” la magistratura ?! Che la destra debba essere oscurata dai mezzi di informazione ?! Che intende in concreto ? Può essere più chiaro ?».

Pietro Viola: «Perché il partito di governo non vuole mettere in galera il capo dell’opposizione? Ma sto Caldarola si rende conto di quello che scrive ? Non si leggevano cazzate del genere da quando il PCI riceveva i soldi da Mosca». Infine, Fulvio Carobene chiosa sarcastico. «Qui a destra ce la stiamo facendo sotto. Certe cose dovrebbe dircele un po’ alla volta»