Il destino di Villa Farinacci sulla Nomentana: va restituita al quartiere

villa farinacci

Villa Farinacci, pochi la conoscono a Roma. E’ una bellissima struttura razionalista costruita proprio dall’ex segretario del Partito nazionale fascista Roberto Farinacci a scopo agricolo. La villa è nel parco di Aguzzano, e per realizzarla l’architetto Lorenzo Chiaraviglio mischiò elementi rurali con quelli del razionalismo. Torre, portico, patio, deposito di cereali, travertino romano. I meno giovani la ricorderanno per essere state sede di un ristorante-pizzeria, chiamato La Torre, in via Nomentana uscendo da Roma, a Casal de’ Pazzi. Attualmente è di proprietà del comune, che la espropriò agli eredi di Farinacci nel 1975. (Si è tentato di dire che Farinacci la costruì distraendo fondi pubblici, nell’ottica della dmnatio memoriae dei fascisti, ma non è vero. Le inbchiesta aperte dal giudice Pisenti protarono al proscioglimento di Farinacci).

Villa Farinacci fu abbandonata per molti anni

Come molte strutture storiche, fu sede per qualche anno di un centro sociale, che ne contribuì al degrado. Sgomberato e rioccupato più volte, alla fine degli anni Novanta la villa fu oggetto di mieteriosi incendi dolosi. Dopo qualche anno di abbandono, finalmente nel 2008 la villa fu restaurata a cura del comune di Roma, del ministero dell’Ambiente e della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma. I lavori terminarono nel 2010 ma poi rimase chiusa al pubblico. Nel 2018 divenne proprietà del IV municipio. L’amministrazione grillina tenta di riaprirla, facendoci svolgere qualche evento poco significativo.

La villa contribuì alla caduta del IV municipio grillino

Adesso si è tornato a parlare del destino della villa, perché la giunta grillina del IV municipio, all’epoca presieduta dal minisindaco Roberta Della Casa, poi sfiduciata dalla sua maggioranza, stanzia 90mila euro per eventi da svolgere nella villa. Suscitando la contrarietà non solo del consiglio ma anche e soprattutto dei cittadini, che avrebbero preferito che i sldi, in quel periodo di lockdown, fossero destinati a chi aveva bisogno. Il comune poi poche ore fa ha annulklato questo atto dopo le presisoni delle associazioni e dei comitati di quartiere.

I cittadini vorrebbero che fosse resituita al quartiere

A questo punto la sorte di villa Farinacci sembra quella di location per matrimoni, allo scopo di pagare la manutenzione. Mentre la cittadinanza preferirebbe che la villa fosse resitituita all’associazionismo locale. Mauro Antonini, attivista nelle associazioni del IV municipio, commenta: “La questione di villa Farinacci ha pesato sulla fine anticipata dell’amministrazione grillina. La villa Farinacci deve esser eun volano culturale e sociale per il quartiere, altro che location per i matrimoni. Che magari potrebbero essere limitati ai fine sttimana. Per il resto del tempo la popolazione ha diritto a utilizzare quella bella struttura che ci è stata lasciata”.

(Foto Maxxi)