Il fantastico mondo di Tardiola alla regione Lazio

Tardiola regione

Sul caso Tardiola è impressionante il silenzio della regione Lazio. Andrea Tardiola ne è segretario generale per volontà di Zingaretti, sa che il mandato del governatore potrebbe essere agli sgoccioli se dovesse andare al governo e quindi si prepara al trasloco. Ma al ministero del Lavoro non lo rivogliono e lui fa causa. Facendosi assistere in giudizio da uno studio legale che lavora (molto) proprio per la regione Lazio.

È una curiosità che abbiamo raccontato lo scorso 10 luglio per avere spiegazioni che non sono arrivate. Ma ora c’è un’interrogazione del gruppo regionale di Fratelli d’Italia a cui bisognerà rispondere. La prima firma è di Chiara Colosimo.

La regione Lazio risponda su Tardiola

Il documento è molto dettagliato ed esige chiarezza. La domanda che è rivolta proprio a Zingaretti non ammette vie di fuga: ovvero, se il governatore ritenga opportuno “che, in un giudizio di lavoro che riguarda la sfera personale del segretario generale della giunta regionale (…) lo stesso nomini per la sua rappresentanza e difesa un professionista che riceve, ogni anno, decine di incarichi, in assenza di evidenza pubblica, dallo stesso Ente in cui il dott. Tardiola ricopre il ruolo amministrativo di vertice”. Con l’aggiunta di una ulteriore domanda, più maliziosa, per sapere se Tardiola ha avuto un ruolo decisione nella scelta e nell’affidamento devi incarichi al professionista in questione, l’avvocato Federico Ghera.

Chi è il responsabile dell’anticorruzione?

In un ente normale si potrebbe rivolgere per legge la domanda al responsabile anticorruzione dell’istituzione. Che però – guarda caso – è lo stesso Tardiola, il che comincia a diventare anche inquietante. Perché è proprio lui che dovrebbe segnalare ad esempio all’Anac i casi di conflitti di interesse. Ma invece è stata l’Anac che si è rivolta a lui, per un’altra delicata questione.

Ovvero, le famose mascherine di Zingaretti. Lo scorso 7 maggio l’autorità anticorruzione ha scritto a Tardiola per sapere che diamine è successo alla regione in una vicenda in cui, come è ormai noto, “sono stati presentati documenti palesemente falsi da personaggi implicati, addirittura, in processi per camorra”, afferma l’interrogazione di Fdi.

La regione Lazio dovrebbe dire a Tardiola di rispondere. Ma Tardiola è la regione Lazio…, dicono tutti.

Di questa storia di conflitti di interesse ce ne occupammo anche noi nella scorsa legislatura regionale, ma invano. L’interrogazione di allora è stata ora riproposta in maniera molto più dettagliata e chissà se riceverà una risposta adeguata e all’altezza dell’intricatissima situazione. Ma non si può più tacere. Anche perché non può essere vero che il segretario generale possa disporre dell’ente che lo stipendia come vuole lui. C’è un limite a tutto.