Il governo introduce il ruolo dei medici della polizia penitenziaria. Il Sappe: svolta storica

“Se confermato, l’introduzione del ruolo dei medici della Polizia penitenziaria, approvato oggi dal Consiglio dei ministri è una svolta storica per il Corpo, auspicata dal Sappe da molto tempo”. Lo ha detto, Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria a margine dei lavori del Consiglio dei Ministri di oggi.
“Siamo finalmente passati dai Governi che hanno tagliato unilateralmente organici, basi navali, centri specializzazione come le centrali operative regionali dei baschi azzurri, provveditorati regionali, scuole di formazione e persino carceri ad un Esecutivo che struttura riforme fondamentali per i Corpi di Polizia dello Stato – ha aggiunto il leader del Sappe – Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”, ha sottolineato il segretario generale.

“Nelle fila del Corpo di Polizia Penitenziaria vi è una classe di agente, sovrintendenti, ispettori e dirigenti di eccellenza, ai quali possono essere affidati compiti e funzioni di assoluta importanza come le Dirigenze generali dell’Amministrazione penitenziaria – ha continuato – Pensare ad un impiego della polizia penitenziaria esclusivamente nell’ambito interno delle carceri è estremamente riduttivo, ancorché fuorviante – ha aggiunto – Penso ai quotidiani servizi di trasporto e piantonamento dei detenuti, alle video conferenze, ai servizi di tutela e scorte, alla banca dati Dna, per citarne alcuni. Ma si può fare di più per dare il nostro costante contributo alla sicurezza del Paese e dei cittadini. Penso, ad esempio, alla creazione di Commissariati di polizia penitenziaria sul territorio, anche presso gli uffici per l’Esecuzione penale esterna e la Giustizia minorile, specificamente addetti al controllo delle misure alternative e dei vari provvedimenti dell’esecuzione penale, produrrà un inevitabile beneficio anche in termini di sicurezza sociale, preventiva e repressiva: un potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all’esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale. Dico di più, si deve arrivare ad avere un Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria in divisa, che provenga dai ruoli del Corpo – ha concluso Capece – Credo che una riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria in questo senso possa essere più funzionale al sistema della sicurezza del Paese. E l’istituzione del ruolo tecnico dei medici del Corpo, approvato oggi dal Governo Meloni, va in questa direzione”.