Il leader dell’Ugl Capone: rendere strutturale il cuneo fiscale per creare lavoro

sondaggio fiducia, Ugl

“Preoccupano i dati Istat che relativamente al mese di luglio 2023 rilevano un calo dell’occupazione pari al -0,3%, ovvero -73mila unità. Il tasso di disoccupazione sale al 7,6% e il numero di persone in cerca di lavoro cresce di 37mila unità (+1,9%) rispetto al mese precedente. Sebbene il numero degli occupati rimanga superiore di 362mila a quello di luglio 2022, si tratta di un dato allarmante che fotografa il primo calo dell’occupazione dopo sette mesi di crescita”. A rilevarlo è Paolo Capone, Segretario generale dell’Ugl, in merito ai dati Istat sul calo dell’occupazione nel mese di luglio.

“Come Ugl auspichiamo la convocazione di un tavolo fra Governo e parti sociali”

“Le misure previste dal Governo a supporto della formazione e del reinserimento dei lavoratori, la contestuale riforma dei centri per l’impiego e gli investimenti nelle politiche attive del lavoro, rappresentano senza dubbio un presupposto imprescindibile per favorire il matching tra domanda e offerta di impiego. Occorrono, al contempo, misure coraggiose a partire dalla riduzione del costo del lavoro” afferma ancora. Capone evidenzia che “in tal senso, è fondamentale rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale al fine di incoraggiare le assunzioni e facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Come Ugl auspichiamo la convocazione di un tavolo fra Governo e parti sociali per discutere delle misure necessarie a rilanciare l’occupazione in vista della prossima Legge di bilancio”.

La riforma del Patto di Stabilità

“Le grandi sfide economiche e geopolitiche attuali impongono all’Europa di archiviare definitivamente la stagione delle politiche di austerità e dei tagli alla spesa pubblica che hanno rallentato la crescita e causato un aumento della disoccupazione. La transizione energetica e digitale, l’avanzamento dei Brics e la crisi nell’approvvigionamento delle materie prime, impongono di plasmare un nuovo quadro normativo orientato ai criteri di flessibilità al fine di incoraggiare la ripresa e la creazione di nuovi posti di lavoro. La riforma del Patto di stabilità, pertanto, può svolgere un ruolo cruciale”. Lo sottolinea Capone in merito al dibattito sulla riforma del Patto di stabilità.

Fondamentale considerare una revisione delle regole

”È fondamentale considerare una revisione delle regole che consenta di scorporare dal computo del deficit la spesa per investimenti in progetti infrastrutturali, politiche industriali, innovazione, ricerca e sviluppo, nell’ottica di rilanciare l’occupazione e porre le basi per una crescita sostenibile a lungo termine -prosegue Capone-. Come rilevato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarebbe miope chiedere ai Paesi di puntare sugli investimenti e non riconoscerne il valore. In questa fase, più che mai, serve una visione politica strategica rivolta ai prossimi 10-15 anni nell’interesse delle imprese e dei lavoratori europei”.