Il leader dell’Ugl Paolo Capone: “Il sindacato deve affrontare le sfide delle nuove professioni”

A Roma si è svolto il primo congresso nazionale Ugl Rider 2023 “Viaggio nel futuro – Verso il rinnovo del Ccnl”, per fare il punto su un mercato del lavoro in evoluzione e che avanza generando nuove professioni. Secondo Paolo Capone, segretario generale Ugl, “il mondo del lavoro sta cambiando, e cambierà ancora, per cui l’unica cosa da fare è avere la capacità di governare i nuovi processi. La funzione di rappresentanza dell’Ugl, che sin dalle sue origini ha rimarcato un’identità differente e innovativa rispetto alle altre parti sociali, deve essere rivista alla luce di queste nuove realtà lavorative, in un mondo del lavoro sempre più in movimento.
La grande sfida del sindacato
Questa è la grande sfida che il sindacato dovrà vincere per garantire uguaglianza, diritti, conoscenza e partecipazione al fine di scongiurare forme di marginalità sociale, povertà e disoccupazione di massa”, sottolinea. In tal senso, continua il sindacalista, “l’ondata di tecnologia non deve fare paura ma stimolare un dialogo e un progresso occupazionale costruttivo”. “Lo stesso incontro tra domanda e offerta di lavoro sta subendo importanti mutazioni grazie ai canali on line: si pensi alle attività lavorative che si stanno formando attraverso i social quali, Facebook, Twitter, passando per la prossima era digitale identificata Metaverso”, aggiunge.

Ci troviamo nel bel mezzo di una vera e propria rivoluzione digitale
“Ci troviamo nel bel mezzo – sottolinea ancora – di una vera e propria rivoluzione digitale. Secondo il World economie forum, la tecnologia nel prossimo decennio provvederà a trasformare nel mondo un miliardo di posti di lavoro, con un risultato che avrà un forte impatto economico e sociale, determinando la scomparsa di molti impieghi e, allo stesso tempo, la creazione di nuova occupazione. In conclusione – chiosa Capone – ritengo che i punti su cui edificare un nuovo modello contrattuale di relazioni industriali e nuovi modelli di contratti, per garantire occupazione e competitività al Paese, debbano muoversi all’interno di un perimetro fatto di partecipazione, contrattazione sindacale, formazione”.