Il Papa nella basilica di San Paolo, da oggi Leone XIV è il nuovo vescovo di Roma


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Il Papa nella basilica di San Paolo, da oggi Leone XIV è il nuovo vescovo di Roma. È arrivato puntuale, senza clamore, a bordo del van scuro con cui si muove per Roma. Ma l’attesa fuori da San Paolo fuori le Mura era tutt’altro che silenziosa. Quasi un centinaio di fedeli, cori, applausi e uno striscione giallorosso: tra i presenti anche un tifoso della Roma che ha chiesto, con orgoglio e ironia, una benedizione per la sua bandiera. È il giorno dell’insediamento ufficiale di Leone XIV come vescovo di Roma, e la cerimonia nella basilica papale segna un momento fondamentale nel suo pontificato, iniziato da poche settimane. La liturgia è il gesto che rende operativa la sua guida della diocesi capitolina, cuore della cristianità.

Il rito e la venerazione di San Paolo

Accolto dal padre abate Donato Ogliari e dal cardinale James Michael Harvey, Leone XIV ha indossato la stola sopra la mozzetta e il rocchetto, entrando in processione nella basilica custodita dai benedettini. Prima dell’inizio della celebrazione ha reso omaggio al sepolcro dell’apostolo Paolo. Un gesto sobrio ma carico di significato: inginocchiato sotto l’altare maggiore, il Pontefice ha pregato in silenzio, dando così un segnale chiaro della linea spirituale e pastorale che intende seguire.

L’omelia: grazia, libertà e giustizia

Durante la messa, il Papa ha offerto una riflessione densa e teologicamente fondata, richiamando i grandi temi paolini della grazia, della fede e della giustizia. Il cuore del messaggio è stato un passaggio netto: Dio chiama, ma non impone. Così come avvenne con Paolo sulla via di Damasco, anche oggi la fede è proposta come una scelta libera, frutto di lotta interiore e impegno. Nessuna scorciatoia spirituale, nessun trionfalismo: solo il cammino faticoso e personale della risposta al Vangelo. Un richiamo che pare anticipare lo stile che Leone XIV vorrà imprimere al suo episcopato romano, centrato più sull’autenticità che sull’apparenza.

Un papa tra la gente, anche nella Capitale

La celebrazione è durata poco meno di un’ora. Al termine, la folla ha salutato il Pontefice con entusiasmo. “Viva il Papa” è stato il coro spontaneo che ha accompagnato il momento del commiato. Leone XIV è risalito sul van con la stessa discrezione con cui era arrivato. Ma il segnale lanciato è chiaro: intende essere un vescovo di Roma vicino alle persone, fisicamente e spiritualmente. Le prossime tappe dell’insediamento lo porteranno domenica 25 maggio a Santa Maria Maggiore e poi a San Giovanni in Laterano, la cattedrale della città, per completare il percorso liturgico e simbolico del suo insediamento.

Visita a sorpresa al Dicastero dei Vescovi

La giornata era iniziata con un gesto inatteso: una visita, non annunciata, al Dicastero per i Vescovi, dove Leone XIV ha ricoperto il ruolo di prefetto fino alla sua elezione. L’incontro con i collaboratori è durato oltre un’ora e mezza. Un momento personale, ma anche carico di implicazioni operative: sarà proprio lui a decidere ora il nome del suo successore in un dicastero considerato cruciale per l’assetto della Chiesa. Spetta a questa struttura, infatti, il compito di erigere nuove diocesi, costituire province ecclesiastiche, nominare vescovi e coordinare la struttura globale della Chiesa cattolica.

Una guida in cammino, tra continuità e rinnovamento

Con la presa di possesso di San Paolo fuori le Mura, Leone XIV entra pienamente nella sua funzione di vescovo della diocesi di Roma. Un gesto che, più che formale, definisce l’orizzonte del suo pontificato. Fedeltà alla tradizione, attenzione alle periferie, e una Chiesa non autoreferenziale ma dialogante, sono i segnali lanciati da questo primo tratto del suo cammino. Il tono sobrio della giornata, unito alla scelta di stare tra la gente, conferma la direzione intrapresa: meno apparati, più essenziale. E, soprattutto, più Roma.