Il partito dei suscettibili che sniffa per la Raggi

Sniffa Raggi

Non si sopporta più il Ragginomane, quello che sniffa per Virginia e scatena la sua libido sui social. La sindaca sembra intoccabile perché ci ricordano sempre “quelli di prima”. Fra un anno anche la Raggi entrerà nella galleria di “quelli di prima” e nessuno la rimpiangerà.

Guido Crosetto – che ha scelto di non restare più in Parlamento dimettendosi – oggi si è limitato a twittare una verità sacrosanta. “Per fortuna, approfittando del lockdown, il Sindaco di Roma ha fatto riparare le strade, pulire i parchi, abbellire la città….”, accompagnando il tutto con faccine sorridenti. E in fondo neanche una parolaccia.

Chi sniffa per la Raggi

Non lo avesse mai fatto, sono arrivati i guardiani della rivoluzione. Che davvero sembrano reduci da un assembramento di chi amano sniffare. Perché arpionano lo smartphone con le unghie e massacrano i tasti di stupidità.

Arrivano a pontificare, dopo Augusto il nulla ed è arrivata Virginia Raggi. La aspettavano da secoli, ma la città non la girano affatto. Immondizia ovunque la vedete o no? L’illuminazione sparita, ve ne siete accorti? E sulle buche ci sbattete o no? Il verde mai sfalciato è un’illusione ottica del popolo romano o capita anche a voi, gente in troll, di vedervi oscurare la vista?

È davvero incredibile come reagiscono costoro a semplici ed elementari verità. La Raggi ormai è solo circondata da una corte di giullari, che pretendono che nessuno possa giudicarla dopo ben quattro anni in cui in Campidoglio ha fatto quello che voleva. Dirigenti, assessori, municipalizzate: ogni settimana cacciava tizio o caio o semplicemente lo minacciava. E adesso si lamentano se chi si è stufato lo dice.

L’ultima delle serie aver fatto dipingere con la scritta di Roma capitale a indicare il distanziamento pedonale. Occhio a non superarla, ammonisce a chi ha inseguito per le multe in due mesi. Poteva far disegnare un paio di manette e avrebbe lasciato il segno indelebile della sua intelligente opera amministrativa…. Non diciamolo, perché dobbiamo stare attenti a chi sniffa Raggi.