Il Pd celebra “Teppa”, tra gli autori dell’eccidio di Schio: 54 uomini e donne uccisi in carcere a guerra finita

eccidio di schio (2)

Si riparla di una delle più atroci stragi parrtigiane, avvenuta a guerra finita. “Elly Schlein e Giacomo Possamai, candidato sindaco del Pd a Vicenza, si dissocino, immediatamente e senza riserve, dall’improvvida iniziativa dei vertici del Partito Democratico di Schio, che hanno festeggiato nei giorni scorsi il compleanno di Valentino Bortoloso, detto ‘Teppa’, a loro dire ‘testimone della storia con la S maiuscola’”. Così il senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, a proposito della notizia riportata da alcuni quotidiani locali. “Teppa venne prima condannato a morte e poi amnistiato per l’eccidio di Schio, in cui nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945 (ad ostilità concluse) vennero massacrati 54 detenuti del carcere locale, ed altri 81 rimasero feriti – prosegue Zanettin -.

Fredda esecuzione di donne e uomini nel carcere di Schio

Ciononostante, la capogruppo del Pd in consiglio comunale di Schio ha dichiarato su Facebook di essere onorata di avergli stretto la mano. Così si rischia di alimentare ulteriori tensioni alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile”. Come si ricorderà, 7 anni fa confermata la revoca dell’onorificenza attribuita al partigiano Valentino Bortoloso detto “Teppa”, uno degli autori del massacro di Schio, avvenuto nel luglio del 1945 e che portò alla morte di 54 persone, tra cui molte donne. Carlo Giovanardi ricordò che risulta offensiva “la segnalazione fatta a suo tempo dall’Anpi, ma anche l’assurda dichiarazione del Presidente dell’Anpi di Vicenza Danilo Andriollo che contestava tale revoca sulla base di supposti meriti partigiani del Teppa prima dell’eccidio a freddo di 54 donne e uomini nelle carceri di Schio, tre mesi dopo la fine della guerra”.

“Teppa” e altri massacrarono 54 persone innocenti

Bortoloso aveva 22 anni quando partecipò all’eccidio di Schio, ricostruito sul Corriere della Sera nel dare notizia del conferimento della medaglia della Resistenza. “In dodici aprono il fuoco contro tutti e tutte, sangue a rivoli che fluisce dalle scale fin sulla strada e l’orrore dei primi che accorrono e incrociano gli assassini in ritirata, calmi ma non ancora placati. Al punto di minacciare gli infermieri che portano le barelle e di costringerli a ritirarle”.

Due mesi dopo Bortoloso catturato dalla Military Police Usa. Per farlo parlare lo torturano — raccontò lui — ferocemente. Finisce che confessa. Intanto gli organizzatori dell’eccidio su cui gravano ancora tantissime ombre, rivelò Massimo Caprara, a lungo segretario di Togliatti, espatriarono all’Est dopo un incontro con lo stesso Togliatti, a Roma. Bertoloso dapprima condannato a morte per quella strage, poi usufruirà dell’amnistia dopo dieci anni di reclusione, raccontò ancora il Corriere.