Il professor Vaia deve entrare nel Cts. Non occorre essere un Draghi per capirlo

Vaia Cts

Da oltre un anno c’è un avamposto dove la guerra al Coronavirus viene combattuta senza tregua. Quell’avamposto è l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. In prima fila, da oltre un anno c’è il suo direttore sanitario, il professor Francesco Vaia.

Un luminare della medicina che ha sempre cercato di mantenere la barra dritta, anche nei momenti di tempesta e di massima confusione. Nell’intervista di ieri al quotidiano La Verità ha indicato la strategia per sconfiggere un nemico insidioso, che ha bisogno di essere affrontato con coraggio. Senza tentennamenti. E, per usare un termine militare visto che siamo in guerra, senza “imboscarsi”.

Come mai uno scienziato che sa abbinare capacità professionali e sensibilità umana, sia stato escluso finora dal Comitato tecnico scientifico è un mistero. Senza fare paragoni imbarazzanti, evitando di fare nomi e cognomi di alcuni dei cooptati nel corso di questi mesi, la sua esclusione suona quasi offensiva.

Vaia nel Cts: nella guerra al Covid è in prima fila dalla prima ora

Si aggiunga, inoltre, che allo Spallanzani seguono il coronavirus dal “big bang”, dalla coppia di pazienti cinesi, i primi a Roma positivi al Covid. Negli ultimi giorni, in particolare, Vaia ha assunto posizioni coraggiose e franche. Sulla sua pagina Facebook, non troppo tempo fa, ha scritto parole inequivocabili. «Senza tentennamenti. Senza scorciatoie ma anche senza alchimie propagandistiche. Non inseguiamo le varianti, studiamole. Non assecondiamo chi auspica e lavora perché non abbia mai fine. Con forza e determinazione in Europa e dappertutto. Senza preclusioni e con lo sguardo dritto all’obiettivo vero: salvare le persone, tornare alla normalità».

Una franchezza e una chiarezza d’intenti che sarebbero sicuramente preziose all’interno del Cts. Nessuno si offenda, ma questo organismo, in più di un’occasione, ha dato all’esterno la sensazione di subire troppo il peso della politica. Un Comitato che è sembrato “politico”, ancor prima che “tecnico scientifico”. Un comitato che, anziché indirizzare la politica, ha dato la sensazione di assecondarla. Di sicuro, con Vaia al suo interno, questo rischio sarebbe attenuato. Ecco, forse a voler essere maliziosi, potrebbe essere proprio questo il motivo dell’esclusione di Vaia dal Cts.