Il progetto della Lazio per lo stadio Flaminio ‘sorpassa’ la Roma Nuoto: parte il gruppo di lavoro

Il futuro dello stadio Flaminio di Roma entra in una nuova fase. Il Comune ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro interdipartimentale per esaminare il progetto di riqualificazione presentato dalla Lazio. L’iniziativa, ufficializzata durante una seduta della Commissione Trasparenza, segna un passo cruciale per il rilancio di uno degli impianti sportivi più iconici della Capitale.
Roma, il progetto della ss Lazio per il Flaminio ‘sorpassa’ la Roma nuoto
Il piano della Lazio, illustrato per la prima volta lo scorso 16 dicembre dal presidente Claudio Lotito, punta a trasformare il Flaminio in uno stadio moderno con una capienza raddoppiata rispetto all’attuale. L’obiettivo è portare i posti a sedere da 25mila a circa 50mila, rispettando al contempo i vincoli storici e architettonici dell’impianto progettato da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960.

È partito il Gruppo di Lavoro
Il progetto, elaborato dallo studio Archea Associati di Firenze, si ispira al modello dello stadio San Siro di Milano, prevedendo la costruzione di piloni esterni indipendenti che sosterranno un nuovo anello senza interferire con le strutture originarie. Questa soluzione consentirebbe di rispettare le indicazioni della Soprintendenza, che ha sempre richiesto la conservazione e il restauro delle opere di Nervi.
Sfide e priorità
Oltre alla questione strutturale, il piano della Lazio affronta diverse problematiche chiave: la copertura dell’impianto, la sicurezza pubblica, la mobilità e i parcheggi. Tra le idee innovative spicca la proposta di istituire una Zona a Traffico Limitato (ZTL) nei dintorni dello stadio durante gli eventi sportivi. Questo sistema obbligherebbe i tifosi a utilizzare i mezzi pubblici o bus navette dedicati, partendo da parcheggi di scambio situati in aree strategiche come Saxa Rubra.
La carenza di parcheggi è uno degli ostacoli principali, aggravata dalla presenza di numerosi reperti archeologici nell’area. La soluzione proposta dalla Lazio mira a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare l’accessibilità, rendendo l’esperienza degli spettatori più sostenibile.
Le reazioni e le criticità
Il progetto della Lazio ha attirato l’attenzione mediatica, ma non senza polemiche. La società Roma Nuoto, che ha presentato un proprio piano di recupero per il Flaminio, ha denunciato una presunta disparità di trattamento da parte del Comune. Un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) e un’interrogazione al sindaco Roberto Gualtieri hanno sollevato dubbi sulla gestione del processo decisionale.
Nonostante le controversie, l’amministrazione comunale sembra determinata a procedere. L’avvio della Conferenza dei servizi rappresenta un segnale concreto della volontà di portare avanti il progetto, coinvolgendo tutte le parti interessate.
Un investimento significativo
La riqualificazione del Flaminio richiederà un investimento stimato in circa 400 milioni di euro. Per la Lazio, il nuovo stadio rappresenta non solo un luogo per le partite, ma anche un simbolo di identità e innovazione. Se approvato, il progetto promette di trasformare l’impianto in un punto di riferimento per lo sport e gli eventi della Capitale, rispettando al contempo il suo valore storico e culturale.
Con il gruppo di lavoro pronto a entrare in azione, il futuro del Flaminio sembra finalmente prendere forma. Resta ora da vedere come si svilupperà il confronto tra le diverse proposte e quale sarà il verdetto finale delle istituzioni.