Il progetto di Bnl fa paura. “A rischio il futuro di 500 famiglie romane. Intervenga il Campidoglio”

Il progetto dei vertici Bnl sui dipendenti romani fa paura. «L’importanza della funzione sociale del credito è fondamentale per il rilancio dell’impresa a Roma. È quindi necessario non smantellare la rete degli sportelli bancari e degli uffici relazioni con i clienti per dare un servizio a tutti,non solo a chi e’ in grado di usare l’on line». Così, in una nota, Simonetta Matone candidato Prosindaco e capolista della Lega Salvini premier al Consiglio Comunale di Roma.
Il progetto della Bnl sui dipendenti romani
«Va subito ripensato e modificato – prosegue la Matone – il progetto dei vertici di Bnl che porta alla esternalizzazione e alla precarizzazione delle attività di 900 dipendenti e che mette a repentaglio il futuro di 500 famiglie romane. Dobbiamo renderci conto che i cittadini della Capitale non possono vivere in una città virtuale. Le banche infatti e in primis BNL (unica grande banca con direzione a Roma) non possono in nome della digitalizzazione privare le persone di una relazione costruttiva finalizzata alla migliore tutela del risparmio e alla proficua allocazione del credito».

Simonetta Matone: “Il Comune di Roma intervenga”
«L’opinione che ci stiamo facendo – prosegue la candidata della Lega – è che in questa fase storica la digitalizzazione sembra sia sempre più cavalcata dalle aziende per tagliare i costi. E conseguentemente aumentare la produttività. Ma questo non deve essere a scapito dei dipendenti e dei cittadini. Per questo condividiamo i motivi della protesta e della manifestazione di domani 22 settembre organizzata dalle OO.SS di categoria a Roma, sollecitando anche l’intervento del Comune. Se non accadrà confidiamo nella maggiore attenzione che potranno avere i futuri amministratori».