Il rogo di Malagrotta non è il figlio di nessuno, caro Zingaretti

Rogo di Malagrotta

Immaginiamo il rogo di Malagrotta al tempo di Gianni Alemanno sindaco di Roma e Renata Polverini governatore del Lazio. Altro che urla da sinistra, avrebbero preparato le ghigliottine.

Adesso pare che si debba quasi chiedere scusa a chi governa adesso il territorio. Che invece ha colpe gravissime a partire da una regione inerte e che sul tema ha giocato solo di propaganda (e vogliamo essere gentili e non giustizialisti).

Chi ha colpa del rogo di Malagrotta?

Quella nuvola che ha impaurito Roma non è figlia di nessuno. Su Malagrotta ci sono precise responsabilità della sinistra, sia quando fu attivata che quando fu dismessa.

Ora, l’incendio, come al tempo di Nerone. Fuoco e devastazione, partito da un capannone, poi arrivato ad un nastro trasportatore e finito con le fiamme sull’intero sistema di trattamento meccanico biologico. Tutto questo non può essere considerato normale e attendiamo di sapere perché.

Non c’è un piano di gestione dei rifiuti a Roma, al punto che si deve arrivare ad un decreto legge per dare più poteri al sindaco con l’ostruzionismo di chi prima di lui ha governato Roma e l’immondizia cresceva di pari passo con l’arroganza degli amministratori.

Zingaretti e Gualtieri non sono innocenti

Gualtieri non è innocente, perché anche lui fa parte di quella congrega Pd che si è mossa irresponsabilmente in questi anni dalla regione Lazio di Zingaretti.

Si sono mandati rifiuti all’estero, i cittadini hanno versato tariffe molto più care che altrove e il risultato sono i danni che ci riserva ogni giorno. La realtà è che il rogo di Malagrotta certifica il fallimento della politica della regione Lazio.

Può essere ancora il governatore, con il suo inconcludente assessore Valeriani, il dominus dei rifiuti? Perché non si sono cercate – e anzi sono state scientemente ostacolate – alternative serie sul territorio?

Dopo dieci anni di governo della regione sui rifiuti, è bene porre fine alla commedia. E magari nominare un commissario che sappia dove mettere le mani. Ovunque, tranne che nelle tasche dei contribuenti, però.