Il Senato ricorda il rogo di Primavalle dopo 50 anni: finisce l’oblìo sui crimini comunisti

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Il Senato ha ricordato la strage di Primavalle, dove morirono i fratelli Mattei, Virgilio e Stefano rispettivamente di 22 e 8 anni, figli di Mario, segretario della sezione del Msi nel quartiere alla periferia di Roma, il 16 aprile 1973, cinquanta anni fa. A prendere per primo la parola è stato il senatore del Pd Walter Verini, in un intervento di fine seduta applaudito da tutti i presenti. “Questi assassini non hanno mai pagato, uno non c’è più, gli altri sono scappati all’estero”, ha detto il senatore dem, riferendosi agli autori della strage. “Erano gli anni dell’odio, se un ragazzo aveva in tasca un giornale di destra veniva aggredito, lo stesso se indossava l’eskimo”. “Erano gli anni in cui un ragazzino di destra, Di Nella, 20 anni venne sprangato, e Pertini andò a trovarlo in ospedale.

Da un esponente del Pd parole di pacificazione

Un elenco lungo, i Nar andarono a casa di Valerio Verbano, legarono i genitori e lo aspettarono per ammazzarlo. Erano gli anni dell’odio”. “Al Palaeur di Roma, durante un evento di un sindaco uscente, nel 2008, tra i presenti c’erano Gianpaolo Mattei e Carla Zappelli, la mamma di Valerio Verbano, che adesso non c’è più, una donna minuta, mentre Mattei è un sacramento di due metri, si abbracciarono commossi sul palco. Fu un dire basta a quella stagione dell’odio, un gesto che è ancora vivo”. “Era un gruppo di Poter Operaio che appiccò l’incendio – ha ricordato Maurizio Gasparri – Io credo di essere l’unico in quest’aula che partecipò a 15 anni a quei funerali, dei due fratelli Mattei. Ricordo che Almirante sul sagrato della chiesa disse che non dovevamo chiedere vendetta ma giustizia, e non era una cosa banale in quegli anni”.

La Russa rigrazia Verini per le sue parole

Il presidente del Senato Ignazio La Russa chiude la seduta, non senza ringraziare il senatore Verini “per le sue parole che vorrei accostare al gesto della sottosegretaria Paola Frassinetti, che ha reso omaggio alla lapide in memoria di Iaio Tinelli a Milano”. Gesti e parole “che fanno sperare che in un modo diverso di condividere i sensi di civiltà che devono accomunare tutte le parti politiche”.

Mennuni: la sinistra tentò di far dimenticare il crimine dei comunisti

“Quella notte di follia, Stefano e Virgilio restarono intrappolati dal fuoco”, ha poi aggiunto Lavinia Mennuni, senatore romana di Fdi. Ricordando “vergognosi depistaggi, ignobile resterà la lettera di solidarietà di Franca Rame di solidarietà Achille Lollo, uno degli assassini”. “Nella notte del 16 aprile 1973 Stefano e Virgilio Mattei morirono per mano di figli di papà che giocavano a fare i rivoluzionari nelle fila della sinistra extraparlamentare e che in quella notte di follia decisero di appiccare il fuoco nella popolare abitazione di Mario Mattei, netturbino con la sola colpa di essere segretario della locale sezione del Msi”. Mennuni ricorda che “la follia di quegli anni racconta dei tentativi della sinistra e della grande stampa di coprire e di giustificare”.

Nel 2003 intitolato un parco di Fratelli Mattei da Veltroni

La senatrice di FdI sottolinea poi il “lungo oblio” che accompagnò quella tragedia. “Se ne perse memoria – afferma – fino al 2003, quando il XIX Municipio di Roma decise di intitolare un parco ai fratelli Mattei. Io ero assessore – aggiunge – e apprezzammo molto lo sforzo del sindaco Veltroni di porre un ricordo condiviso”. La Mennuni prosegue: “Da quell’anno, ogni anno una cerimonia vuole ricordare quella strage, come avverrà nel parco intitolato ai Fratelli Mattei la mattina di domenica prossima, 16 aprile, alle 10, alla presenza di istituzioni nazionali, comunali, municipali”. Una cerimonia, conclude, “a perenne monito, per ricordare l’odio criminale comunista, la vergognosa impunità e latitanza coperta degli assassini, la necessità di perseguire una giustizia ancora negata da una latitanza dorata dei colpevoli, il sacrificio di Stefano e Virgilio martiri di Primavalle, affinchè una violenza così cieca non possa mai più bagnare di sangue la nostra Italia”.