Il silenzio di Zingaretti su Palamara è una schifezza (video)

Zingaretti silenzio

Il Lazio ha un presidente di regione, Nicola Zingaretti, che non dice una parola su quanto emerge ogni giorno di più dalle intercettazioni di Luca Palamara, il silenzio è la sua religione. Ma in quella robaccia c’è anche lui – e come se c’è – e buona parte del suo partito, il Pd.

Zingaretti è il governatore su cui la Procura di Roma è giustamente attenta. Nel senso di un garantismo straordinario.

Il silenzio di Zingaretti

Lo fecero nell’inchiesta chiamata Mafia Capitale che finì con la mafia che non c’era. Sapemmo tutti dell’indagine resa nota e chiusa in 24 ore nei confronti del presidente della regione.

Diversi suoi uomini sono stati invischiati in traffici non propriamente leciti. E la regione Lazio si è permessa pure di perdere qualche decina di milioni di euro in mascherine commissionate ad aziende che non le producevano ma nessuno interroga il governatore. Né l’ultimo dei suoi dirigenti è sottoposto ad indagine.

Quando qualche sua conoscenza rimane nella rete, è il caso di Fabrizio Centofanti – che Palamara conosceva bene – riesce sempre a svignarsela, Nicola. Sennò non si comprenderebbe perché i suoi compagni di partito lo chiamino saponetta.

Zingaretti arrivò al vertice della regione Lazio dopo aver preteso la non ricandidatura dei consiglieri uscenti della legislatura Polverini, quella che volentieri farebbe “concordia nazionale” con lui. Ebbene, i cosiddetti “fatti fuori” – tranne quelli che gli risultavano antipatici – li mandò a fare sindaci, deputati, senatori. Anche se stanno ancora in un processo per rimborsopoli che guarda caso finiranno tutti in prescrizione alla faccia di Bonafede.

Da Palamara ad Albamonte

Capite perché nel guardare un video come questo che vi proponiamo – fonte: Porta a Porta – c’è da restare basiti? È questa la giustizia a Roma? Non è legittimo che ti venga il dubbio di parzialità?

Zingaretti ha il dovere di essere serio e parlare con franchezza di queste intercettazioni. Perché quei colloquio sono una vergogna: la terzietà della magistratura non è quella. E gli stessi attacchi a Salvini sono uno scandalo che lui non ha neppure tentato di censurare. Troppe “amicizie”? Scheletri? Quel silenzio è una schifezza.

p.s. Il magistrato che indaga su CasaPound su esposto dell’Anpi, Eugenio Albamonte, il 25 aprile metteva come propria copertina di Fb proprio lo stendardo dell’Anpi. Sicuramente sarà stato casuale

❌❌❌ Sconvolgente quanto emerso dal telefono e dalle intercettazioni di Luca Palamara. Ascoltate la ricostruzione fatta da Porta a Porta per farvi un quadro di come certa Magistratura (fortunatamente solo una parte) abbia condizionato o voglia condizionare la situazione politica grazie ai rapporti e agli intrecci con il Pd e la sinistra 👇🏾👇🏾👇🏾

Pubblicato da Rosanna Conte su Giovedì 4 giugno 2020