“Il telefono squilla solo per le disdette”. I ristoratori al governo: indennizzi e basta col fisco vorace

ristoranti mesi persi

“Ristoranti, pizzerie, bar, pub e cocktail bar sono aperti. Ma è crisi, crisi nera, per il comparto horeca. La gente ha paura e salta il rito del caffè o dell’aperitivo. Preferisce il tampone al cenone. Natale è stato un deserto e per Capodanno il telefono squilla, ma solo per le disdette. In questo contesto a tinte fosche, anche per l’entrata a gamba tesa del fisco, vorace come fossimo in pieno boom economico, Mio Italia lancia quattro proposte al Governo, da attuare immediatamente, per salvare il comparto della ristorazione”. Così Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria Mio Italia, Movimento imprese ospitalità.

Ecco le proposte di Mio italia

Ecco le quattro proposte di Mio Italia per salvare l’horeca: “Prolungamento nel 2022 delle moratorie sui prestiti alle pmi; reintroduzione del credito d’imposta sugli affitti dei locali; indennizzi veloci e a fondo perduto per coprire le perdite di dicembre 2021 e del primo trimestre 2022; portare l’Iva dal 10 al 5%. Il governo, cifre alla mano, deve prendere atto che l’emergenza economica iniziata nel marzo del 2019 non è ancora terminata. Tutt’altro”, ha concluso Bianchini.

Ristoratori e turismo particolarmente colpiti

Anche Confesercenti lancia l’allarme. La pandemia sta bloccando di nuovo turismo e ristorazione. E senza una proroga immediata degli ammortizzatori sociali covid, stimiamo che dal primo gennaio almeno 200 mila lavoratori possano rimanere senza copertura. Particolarmente colpiti il comparto agenzie di viaggio, con il 95% delle imprese con dipendenti in cassa integrazione, e quello alberghiero, soprattutto nelle città d’arte. E le prospettive di rientro al lavoro sono ogni giorno più incerte. Tra la paura scatenata dall’aumento dei contagi, il crollo del turismo e le restrizioni del Decreto Vigilia, l’attività delle imprese dei due comparti si sta nuovamente arenando. Anche dal punto di vista organizzativo, considerato che l’ondata di quarantene dei lavoratori sta riducendo l’organico impiegabile e paralizzando le imprese.

Confesercenti: prorogare gli ammortizzatori Covid

“Avevamo già evidenziato, insieme alle altre associazioni di imprese e ai sindacati dei lavoratori di turismo e ristorazione, la necessità di prorogare almeno al 30 giugno 2022 il termine degli ammortizzatori sociali di emergenza. E anche delle tutele volte a salvaguardare l’occupazione, attualmente fissato al 31 dicembre 2021. – sottolinea Confesercenti -. Ma a pochi giorni dalla scadenza, ancora non si conosce se tali misure saranno prorogate e in che termini. Di fronte a questa improvvisa, ed estremamente preoccupante, evoluzione negativa dello scenario, la necessità di intervento è ancora più stringente: bisogna prorogare immediatamente gli ammortizzatori covid”.