Il verde di Roma e Ostia in mano a ‘Mister Asfalto’? Il Campidoglio avvia la revoca

Roma, il nome di M. P. – imprenditore balzato alle cronache nazionali con il soprannome di “Mister Asfalto” – torna a far discutere, ma non non per gli appalti stradali ma per quelli che è riuscito a ‘agguantare‘ di recente nel settore verde. Da fine 2024, mentre la Procura e la Guardia di Finanza di Roma indagavano su una presunta ‘rete‘ di appalti sospetti, legati a lavori stradali di Roma eseguiti con asfalto troppo fino, ammalorato o annacquato, lo stesso imprenditore, attraverso società a lui riconducibili, sarebbe riuscito ad assicurarsi una fetta ben diversa dei Lavori Pubblici della città eterna.
Non quella grigio-asfalto, ma quella verde brillante dei parchi più belli della Capitale: la Pineta di Ostia e villa Ada. Nello stesso filone d’inchiesta, oltre all’asfalto di Roma, figura anche quello di Guidonia, ossia le strade realizzate per la ormai famigerata Ryders Cup 2023 di golf gestita da Astral spa, la società pubblica stradale della Regione Lazio.

Roma, il Verde di Roma nelle mani ‘grigie’ di Mister Asfalto
Tornando al verde di Roma, secondo quanto appreso da fonti giudiziarie e da denunce civiche di Labur, due interventi strategici nel settore del verde pubblico di Roma – la riqualificazione della Pineta di Ostia e di Villa Ada – sarebbero stati affidati a società che sarebbero collegate all’uomo asfalto finito sotto inchiesta per presunti appalti truccati, forniture scadenti e corruzione.
Un’evoluzione silenziosa, e per certi versi sconcertante, del cosiddetto “sistema di Mister Appalto” che, stando agli inquirenti, avrebbe operato attraverso una rete di almeno 17 società.
Il Campidoglio ‘rigira’ le risposte agli assessorati, che tacciono
Ma come è possibile che, nel pieno della bufera giudiziaria, questa galassia imprenditoriale sia riuscita ad aggiudicarsi appalti per la manutenzione di due tra le aree verdi più pregiate della Capitale? La domanda è tanto semplice quanto, ad oggi, senza risposta.
Negli ultimi giorni, abbiamo avanzato diverse richieste ufficiali di chiarimento al Comune di Roma. A cominciare dal Gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri, che ha preferito rinviare la questione agli assessorati competenti.
Da lì, però, nessun chiarimento concreto: l’assessorato ai Lavori Pubblici, guidato da Ornella Segnalini, ha fatto sapere di non avere informazioni al riguardo; l’assessorato all’Ambiente, sotto la responsabilità di Sabrina Alfonsi, aveva promesso una risposta che non è mai arrivata. Risultato: il Campidoglio tace. La cosa lascia perplessi visto che di recente sempre il Campidoglio ha negato a una di queste stesse aziende l’appalto da 5 milioni di € per rifare le aiuole in centro, come da noi riportato in un recente articolo. Perché, quindi, non rispondere?
Il ruolo di Labur, l’associazione dei cittadini-tecnici di Roma
A segnalare il caso della Pineta di Ostia e villa Ada, oltre al nostro giornale, è stata anche l’associazione civica Labur, che da tempo monitora con attenzione le trasformazioni urbanistiche del territorio lidense. Ma anche da parte delle forze dell’ordine, da noi interpellate per ottenere l’elenco completo delle 17 società coinvolte, è arrivato per ora un rifiuto, motivato da esigenze investigative.
La questione, al momento, resta sospesa in un limbo: gli appalti saranno confermati, sospesi in autotutela, o annullati? In assenza di una presa di posizione chiara da parte dell’amministrazione, il sospetto che questo ‘sistema’ cerchi di “riciclarsi” dall’asfalto al verde si fa sempre più concreto.
Restiamo in attesa di risposte dal Campidoglio: i cittadini hanno bisogno di trasparenza
Una cosa è certa: se e quando dal Campidoglio giungeranno spiegazioni ufficiali, saremo pronti a raccontarle. Ma fino ad allora, resta la sensazione inquietante che – mentre le inchieste avanzano – il verde di Roma possa finire sotto lo stesso asfalto che oggi scricchiola sotto i piedi della magistratura.
Alle ore 16,06 arriva la risposta dell’assessorato all’Agricoltura e Ambiente di Roma
“Roma, assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti: avviate le procedure di revoca per due bandi relativi alla riqualificazione di due aree verdi.
Il Comune di Roma ha avviato – si legge in una nota che ci ha inviato il Campidoglio – ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del Patto di Integrità, un’accurata procedura di verifica amministrativa seguita dall’avvio del procedimento di revoca per due bandi di gara pubblici relativi alla riqualificazione della Pineta di Ostia-castel Porziano e di Villa Ada.
Inizialmente aggiudicati a una società e ad un consorzio successivamente risultati riconducibili a una rete imprenditoriale attualmente oggetto di indagini e arresti da parte dell’autorità giudiziaria.
Le imprese in questione non avrebbero comunicato tempestivamente la loro posizione di soggetti sottoposti a indagine al Comune di Roma, come invece previsto dalla normativa vigente, circostanza già emersa anche a mezzo stampa nel novembre 2024.
Tale omissione ha determinato l’attivazione da parte dell’Amministrazione di Roma Capitale delle procedure di autotutela, finalizzate alla non aggiudicazione definitiva e alla conseguente revoca degli appalti.
Nel dettaglio, la procedura relativa a Villa Ada è stata avviata circa due settimane fa, mentre quella concernente la Pineta di Ostia ha preso avvio immediatamente a seguito dei recenti provvedimenti restrittivi emessi nei confronti degli esponenti della rete societaria coinvolta.
L’Assessorato all’Ambiente conferma che le procedure di revoca saranno completate in tempi compatibili con il rispetto delle normative vigenti e con il principio di celerità amministrativa. In conformità ai criteri di trasparenza e legalità, Roma Capitale valuterà l’aggiudicazione degli appalti ai secondi classificati nelle graduatorie, che – secondo quanto accertato – non risultano avere legami con le 17 società interdette dalla Procura della Repubblica di Roma e dalla Guardia di Finanza a seguito dell’operazione giudiziaria recentemente condotta”.
